"È stato fatto molto, ma c'è ancora molto altro da fare". Sono queste le parole pronunciate dal Guardasigilli Andrea Orlando durante un'intervista al TG2, in riferimento alle riforme portate avanti nell'anno in corso. Tra queste spicca sicuramente lo svuota carceri 2014, un'insieme di provvedimenti che prevede l'alternativa lavorativa alla carcerazione e l'adozione di provvedimenti risarcitori per coloro che hanno subito condizioni di reclusione degradanti. Chi si aspettava di più afferma che le 6.000 persone uscite dal carcere grazie a questo provvedimento sono poca cosa rispetto al reale stato di sovraffollamento dei penitenziari italiani, ma va sottolineato anche che il pacchetto di misure rappresenta un'importante inversione di tendenza rispetto a quanto non era avvenuto con i Governi precedenti.

D'altra parte, il partito democratico si è mostrato nel tempo pieno di contraddizioni sul tema, a partire dalle affermazioni giustizialiste che talvolta ha proferito il Premier Renzi, fino alle dichiarazioni a favore dell'amnistia e dell'indulto pronunciate in numerose occasioni dal Ministro Orlando. Così, si finisce nello stallo: da un lato per la necessità di intervenire con urgenza sulla questione e dall'altro per paura di perdere un'importante fetta dell'elettorato, esponendosi su di un tema importante quanto rischioso, che in molti preferiscono non affrontare.

Amnistia, indulto: ancora tutto fermo in Parlamento. Cosa succederà nel 2015?

Come dicevamo, le poche misure in controtendenza che sono arrivate negli scorsi mesi devono comunque la loro approvazione al lavoro svolto dal Guardasigilli, che ha probabilmente scelto la via dei piccoli passi come strategia di superamento del blocco parlamentare.

Basti pensare a quanto tempo è passato presso la Commissione Giustizia in Senato nello studio dei 4 ddl per l'approvazione di un provvedimento generale di clemenza, o alle stesse dichiarazioni rilasciate dal Ministro Orlando, dove si spiegava che trovare una maggioranza sull'argomento restava una mera ipotesi di scuola. Ormai il 2014 si sta chiudendo e per il 2015 si attende già in Parlamento un nuovo testo unificato di amnistia e indulto, ma il fatto che riesca a passare dalle forche caudine della giustizia resta sempre dubbio.

D'altra parte, nuovi risultati potrebbero comunque arrivare con altri provvedimenti ad hoc portati avanti dal Ministero della Giustizia.

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