Continuano le iniziative contro il sovraffollamento carcerario da parte del Partito Radicale e del suo principale rappresentante Marco Pannella. Quest'ultimo sta portando avanti da tempo un sofferto sciopero della fame, con l'idea di mantenere accesi i riflettori sulla difficile situazione dei penitenziari italiani; purtroppo le sue precarie condizioni di salute hanno reso necessaria la continuazione della protesta sotto lo stretto controllo medico. Il ricovero non ha però impedito agli altri esponenti del suo partito di far sentire la propria voce attraverso sit in di protesta e visite presso le strutture di sicurezza, l'ultima delle quali è avvenuta il 5 gennaio 2015 in tarda mattinata, presso il carcere di Latina.
Alla delegazione che ha visitato questa struttura con un'iniziativa intitolata "Satyagraha di Natale con Marco Pannella", hanno partecipato Giuseppe Rossodivita, Ilari Valbonesi, Alessio Fnrasoni, Antonio Pennacchi e il Vice Sindaco di Latina Enrico Tiero.
Visita di Latina, grande umanità da parte del personale in servizio; ma resta problema del sovraffollamento
In relazione all'esito della visita di Latina, la delegazione ha riportato una grande umanità da parte del personale di servizio operante nelle carceri, ma anche la difficoltà ad effettuare dei colloqui con i detenuti a causa della mancanza di un Parlamentare al seguito. La situazione di sovraffollamento resta comunque suffragata dalla popolazione carceraria effettivamente presente (122 persone) contro quella che il carcere potrebbe accogliere (ovvero 76 individui).
Al termine i rappresentanti dei radicali sono comunque tornati a chiedere un intervento dello Stato per poter rimediare finalmente alle difficili situazioni di disagio detentivo sperimentate dai reclusi in tutta Italia. Ad esempio attraverso interventi strutturali al fine di migliorare la condizione delle strutture carcerarie, le condizioni stesse di detenzione e infine per poter fornire cure sanitarie efficaci ai detenuti.
Dopo l'approvazione dello svuota carceri 2014, la politica è rimasta bloccata in una serie di discussioni controverse sulla migliore via da perseguire per arrivare ad un alleggerimento delle strutture; purtroppo ogni attività all'interno del Parlamento che miri ad un atto di clemenza generalizzata sembra ancora rimandato a data da destinarsi.
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