L'impreparazione e l'ignoranza dimostrata dall'intelligence francese ha di gran lunga destato alcuni stati tra cui l'Italia nel rivedere le regole di ingaggio contro il terrorismo. Vediamo in sunto cosa mette in evidenza la nuova legge approvata dal governo italiano: Innanzitutto viene aumentato il contingente militare nei punti più nevralgici dell'Italia nel ciclo dell'Operazione Strade Sicure da 3 mila soldati si passa ad un rinforzo a 4800 uomini di cui 1800 dislocati nei vari punti strategici. Alla Procura Nazionale Antimafia si affianca un'altra superprocura ovvero la Procura Nazionale Antiterrorismo in modo tale da avere un coordinamento centrale per la gestione del terrorismo evitando e superando il rischio di sovrapposizione di autorità che può diventare un'arma potentissima per la pianificazione di un attentato.
Nasce la black-list dei siti internet in modo tale di facilitare il sorgere di siti internet che possano adescare nuove reclute per la lotta contro "l'occidente miscredente".
L'elemento che risulta essere il punto cardine del decreto è senza dubbio l'istituzione del reato di associazione a nuclei combattenti terroristici (pena dai 5 ai 10 anni di reclusione), ovvero è reato unirsi con terroristi per il combattimento; questa legge va ad affiancarsi ad un altro reato quello denominato dei foreign fighters già presente nell'ordinamento giuridico, ovvero il reclutamento di personale bellico per scopi terroristici, reato che è stato appesantito con la nuova legge da 3 a 6 anni di reclusione. Nel Decreto è prevista anche una proroga alle missioni antiterrorismo; dalla sala stampa di Palazzo Chigi il ministro Pinotti aggiunge che la partecipazione dell'Italia non si limita alla prevenzione ma fornire anche, nella missione anti Isis, 280 addestratori e 80 consiglieri militari e amministratori e con mezzi aerei e con 500 presenze, tra forze terrestri e forze dell'Aeronautica.
In ultimo vengono potenziati i poteri di espulsione dei prefetti e vengono rafforzati per l'antiterrorismo anche il numero degli agenti di Ps, Carabinieri e Guardia di Finanza. La lotta al terrorismo dunque ha destato di nuovo le nazioni che sono in prima linea nel combattere la vera peste del ventunesimo secolo, però una domanda sorge spontanea a tutti, perché c'è bisogno che succeda la strage prima che si intervenga? Perché non si evita l'insorgere di focolai antiterroristici prima che essi si manifestino? Forse per convenienza o per inettitudine? In medio stat veritas...