In una Piazza del Popolo a dir poco gremita, si è svolta senza incidenti la manifestazione organizzata dalla Lega per contrattaccare il governo Renzi sui temi di stretta attualità politica cari al Carroccio, ma non solo. Nel corso del pomeriggio si sono susseguiti i principali leader dell'estrema destra italiana, da quello di Casapound, Di Stefano, a Giorgia Meloni, capo di Fratelli d'Italia. I due, apparsi molto carichi sul palco allestito per l'occasione dai tre partiti politici che hanno l'obiettivo di mandare a casa l'attuale premier, hanno ribadito la necessità di uscire dall'euro e quella di fermare l'invasione degli extracomunitari nel nostro Paese.

Non è mancata nemmeno l'orazione del governatore del Veneto, Luca Zaia, che oltre a parlare di esodati, sovraffollamento delle carceri e indulto, ne ha approfittato per lanciare la propria campagna elettorale in vista delle regionali che riguarderanno proprio il Veneto a maggio. Prima di passare il microfono a Salvini, sul maxischermo antistante il palco, è stato trasmesso un saluto dalla Francia dalla leader del Fronte Nazionale, Marine Le Pen, già alleata con il Carroccio in Europa e determinata a portare avanti insieme alla Lega la battaglia contro l'austerità che, a suo dire, sta imprigionando i popoli privandoli della loro sovranità.

Un boato, successivamente, ha accolto Matteo Salvini, vestito per l'occasione con lo slogan "Io sto con Stacchio", in riferimento all'uomo che ha ucciso un ladro colto sul fatto nel nordest della Penisola, un mese fa.

Un discorso a tutto tondo quello del leader leghista, che ha dapprima aizzato la folla contro Renzi e Alfano (paragonandoli a Gianni e Pinotto) e poi si è soffermato sulla riforma scolastica, auspicando l'asilo nido gratuito per i bimbi fino a due anni e un maggior insegnamento delle Foibe e del Vajont nelle scuole. Salvini ha poi aggiunto che la Lega è vicina ai piccoli, agli esodati e ai lavoratori, promettendo che verrà abolita la Legge Fornero sulle pensioni in caso di vittoria leghista alle urne.

Il leader del Carroccio ha poi dichiarato che chiederà a Mattarella la grazia per il geometra bergamasco attualmente in prigione per eccesso di legittima difesa. Il segretario ha chiuso ringraziando i suo predecessori Bossi e Maroni, saltellando insieme alla folla al grido di "chi non salta comunista è".