Due personaggi agli antipodi, che nel corso della Seconda Repubblica si sono scontrati come politici anche con parole dure, talvolta offensive. Mentre nel corso della Prima si sono sfiorati nelle aule del Tribunale di Milano, nel corso dell'inchiesta Mani pulite condotta dal Pool di Milano che svelò l'intricato sistema di Tangentopoli (oggi raccontata in una Fiction su Sky e che li mette ancora uno contro l'altro).

E ora, proprio in quella Milano non più da bere ma ancora punto importante di inchieste ed intrighi potrebbero sfidarsi per la poltrona di Sindaco.

Scranno sul quale oggi siede Giuliano Pisapia, il quale però qualche giorno fa ha già detto di non volersi candidare. Parliamo di Antonio Di Pietro e Silvio Berlusconi, i quali darebbero certo vita a una campagna elettorale esplosiva.

Di Pietro vuole candidarsi, ma non trova ancora appoggi

Antonio Di Pietro ha riposto da un ventennio la tonaca di Magistrato, ma oggi indossa ancora quella di avvocato. Oltre ai panni di fattore nella sua tenuta a Montenero di Bisaccia. Vorrebbe candidarsi a Sindaco perché, come ha detto in un'intervista a La Stampa: «Milano è l'espressione più chiara del fatto che non è cambiato nulla dalla prima Repubblica». Per ora non ci sono partiti che lo sostengono apertamente e lui si sta confrontando con la società civile.

Vorrebbe anche l'appoggio del Movimento cinque stelle, ma sa bene che loro prevedono di non appoggiare chiunque abbia già coperto ruoli politici. E lui infatti non insiste. Sempre a La Stampa definisce Renzi "il più abile venditore di elettrodomestici di questo paese", mentre aspetta al varco Mattarella, soprattutto per quando dovrà firmare la nuova legge elettorale.

Insomma, il suo è un desiderio e vedremo se avrà un seguito concreto.

Berlusconi Sindaco di Milano per rilanciare e ricompattare Forza Italia

Fresco di assoluzione per la vicenda Ruby, Silvio Berlusconi si è già messo in moto per le prossime regionali, sebbene il suo partito sia al minimo storico in termini elettorali, ma soprattutto, lacerato internamente.

In queste ore si sta diffondendo l'idea che possa proprio candidarsi in quella Milano che lo ama e lo odia, che lo ha visto muovere i primi passi come imprenditore, in campo edile e delle telecomunicazioni. Un'idea che piace soprattutto perché potrebbe dare slancio e ricompattare Forza Italia. Sabato scorso, in un intervento telefonico, aveva proprio detto di ripartire da Milano per riprendersi tutta l'Italia. Vedremo. Berlusconi ci ha abituati, in questi ventuno anni di politica, a colpi di scena e insperate resurrezioni (elettorali).