Votare via internet è un'ipotesi che oramai affascina in molti, indipendentemente dagli schieramenti politici. Permetterebbe di risparmiare tonnellate di carta in schede elettorali, nonché tempo per i votanti e per coloro che devono effettuare gli scrutini. Innanzi tutto, va chiarificata la differenza tra voto elettronico e voto online. Per voto elettronico si intende l'utilizzo di strumenti informatici presso i seggi elettorali, con l'unica differenza di trovarsi di fronte ad uno schermo piuttosto che alle tradizionali scheda e matita. Il voto online, invece, prevede che gli elettori possano esprimersi direttamente da casa, utilizzando dei codici o delle password personali.

Le elezioni che si svolgono con il voto elettronico sono oramai molto frequenti nel mondo: gli esperimenti che hanno coinvolto la popolazione più vasta riguardano l'India, senza dimenticare Stati Uniti, Canada, Brasile e vari Paesi europei. Meno diffuse sono invece le elezioni online, che incontrano ancora molti timori e perplessità da parte degli scettici, non sempre in maniera infondata.

Gli esempi di elezioni su scala nazionale che hanno utilizzato il voto online si limitano a tre Paesi (Estonia, Regno Unito e Svizzera), mentre altri (Stati Uniti, India ed Canada), ne hanno limitato l'uso ad alcune aree. Proprio la piccola repubblica baltica dell'Estonia è stata la prima ad introdurre le elezioni online: il "Paese di internet", come viene soprannominato per la facilità con cui è possibile reperire connessioni wi-fi gratuite, ha effettuato i primi esperimenti nel 2005 su scala locale, per poi procedere alle elezioni nazionali.

In Estonia, è oggi possibile votare sia attraverso il computer di casa, grazie al PIN segreto associato ad ogni carta di identità, che attraverso il proprio cellulare, secondo il numero della carta SIM, previa registrazione presso la polizia.

Quest'anno, per le elezioni parlamentari che hanno visto il successo dei riformisti dell'Eesti Reformierakond, è stato possibile votare online dal 19 al 25 febbraio, mentre nella giornata del 1° marzo sono stati aperti i tradizionali seggi elettorali.

Uno dei maggiori timori riguardo le elezioni online è in effetti la possibilità di attività di coercizione a danno dei votanti, e proprio per questo è possibile annullare il proprio voto recandosi alle urne nel giorno prestabilito. Nel complesso, sono stati 176.491 i cittadini estoni che hanno optato per il voto online, equivalenti ad un terzo della popolazione (esattamente il 33%), contro il 31.2% che lo ha fatto con scheda e matita (l'affluenza alle urne complessiva è infatti stata del 64.2%).

Un dato impressionante che mostra come i cittadini preferiscano in effetti votare da casa propria.

Per il resto, le esperienze di voto online sono per ora limitate ai referenda della Svizzera, ad alcune elezioni locali in Canada, alle votazioni dello stato del Gujarat in India ed alle presidenziali 2012 degli Stati Uniti, dove però solamente sei stati (Alabama, Arkansas, Missouri, New York, Alaska e West Virginia) ne hanno concesso l'utilizzo.

Il giudizio sul voto via internet resta dunque sospeso: il sistema ha dimostrato di funzionare alla perfezione in Estonia, ma non si sono ancora svolti esperimenti credibili e su larga scala in Paesi di maggiori dimensioni demografiche. Se alcuni vantaggi sono innegabili, permangono tuttora i dubbi sulla possibilità di coercizione del votante, sulla segretezza del voto e sulla facilità di manipolare il risultato elettorale.