Pippo Civati ha deciso di abbandonare il Pd. Era nell'aria già da tempo, ed oggi è avvenuto lo strappo definitivo. Civati ha abbandonato il gruppo parlamentare del suo partito passando al gruppo misto, e di conseguenza ha lasciato anche il partito stesso. Il parlamentare, che ha deciso di non poter più continuare la sua vita politica all'interno PD, nel 2010 era stato con Renzi alla Leopolda, ma oggi è uno dei più duri critici del segretario-premier.

Le motivazioni

Civati nel suo blog argomenta ampiamente le motivazioni che lo hanno portato a questa scelta.

Principalmente sottolinea il fatto di non avere nessuna fiducia in Renzi, sia per quanto riguarda il suo modo di guidare il partito, sia per quanto riguarda le sue decisioni da primo ministro. La sua sfiducia risale a prima ancora che Renzi diventasse premier: era già contro le larghe intese (non partecipò al voto di fiducia del governo Letta) e non ha per niente apprezzato le modalità con cui Renzi è diventato primo ministro; in particolare sottolinea il fatto che questo governo non abbia nemmeno scritto quale sia il suo programma. Contesta al suo ex segretario la fiducia sulla legge elettorale, ma non solo: il jobs act, lo sblocca Italia, il decreto sul fisco, la riforma della scuola. E, per quanto riguarda la vita di partito, sottolinea quanto a suo modo di vedere sia impossibile manifestare il dissenso verso la linea ufficiale senza essere "vissuti con fastidio", e come ormai il PD sia completamente incentrato "sull'Italicum e sulla figura del suo stesso segretario".



Contro le minoranze PD

Civati non risparmia neanche le minoranze del PD. Sempre sul suo blog si legge quanto sia rimasto deluso anche da queste ultime. Contesta loro di non essere state abbastanza tempestive nel contrastare i modi di fare di Renzi, di essere rimaste ferme e zitte accettando tutto quello che accadeva senza reagire.

Rivendica il suo essere rimasto fermo nelle sue posizioni anche quando tutti andavano nella direzione opposta, e sottolinea che la sua non è una scelta fatta per convenienza o per calcolo politico ma solo per convinzione.

Le reazioni del partito

Il vice segretario del PD Guerini si è dichiarato dispiaciuto ma "era una decisione che era nell'aria da tempo" (fonte Ansa), mentre Speranza ha detto di non essere d'accordo con questa scelta definitiva, ma che sia comunque un fatto che deve far fare una seria riflessione e non deve essere liquidato come di scarsa importanza anche alla luce dei voti ottenuti da Civati alle primarie.



Il dopo PD

Pippo Civati scrive inoltre che il suo primo obiettivo politico sarà quello di dedicarsi al "partito dell'astensionismo", e di voler rimanere in parlamento (nel gruppo misto) per portare avanti le cose che ha sempre detto di voler fare. Dice di essere disposto a dimettersi solo se lo faranno tutti coloro che hanno cambiato gruppo, in modo da avere un parlamento maggiormente legittimato, e imputa al PD di essere diventato esso stesso un gruppo misto, avendo accettato parlamentari provenienti da ogni parte politica. Sembra quindi chiaro che il suo intento sia quello di fondare un nuovo partito a sinistra del PD. Nicola Fratoianni, portavoce di Sel, si è già detto disponibile a "discutere con Civati e dare vita al più presto ad una forza politica in grado di dare voce alle tante distanze dal Pd che sono vicinanze per Sel" (fonte Ansa).