Nuovo appuntamento con i sondaggi elettorali che continuano ad essere divulgati anche in estate. Stavolta analizziamo le intenzioni di voto Piepoli pubblicate dal sito Ansa ieri 14 luglio 2015, e dell'istituto Demopolis di qualche giorno prima. Non ci sono le solite divergenze marcate tra un istituto e l'altro, differente invece il valore della forbice tra i primi due partiti politici, Pd e M5S, decisamente minore nel primo caso, ma sempre in diminuzione, una continuazione di questo trend che gli ultimi sondaggi politici elettorali Ixè e Swg non hanno rilevato.

Cambia anche il rapporto di consensi tra le forze politiche minori, ma entriamo nel dettaglio con i numeri che indicano le percentuali.

Sondaggi politici elettorali Demopolis e Piepoli 07/2015

Intenzioni di voto Demopolis: il PD è indicato al 31,0%, rispetto al sondaggio risalente a due settimane fa, il dato è in ribasso del 1,0%, lo stesso che guadagna il M5S che viene stimato al 26,0%, ormai molto vicino rispetto al risultato delle elezioni europee 2014, dove Renzi aveva quasi doppiato il partito di Grillo. Sale ancora la Lega Nord seppur di poco, con il 16,2% il consenso è aumentato dello 0,2%. Forza Italia è stabile al 12,0%. SEL al 4,6% mostra di godere di buona salute, la crescita è pari allo 0,1%.

Fratelli d'Italia-An è ferma al 4,0%, lievissima flessione dello 0,1% dell'alleanza NCD-UDC che scende al 3,7%.

Intenzioni di voto Piepoli: il PD anche in questo caso perde 1 punto percentuale e scende al 32,5%. Cresce di mezzo punto il M5S che sale al 24,5%. Stabili tutti gli altri partiti politici: la Lega Nord è indicata al 16,5%, Forza Italia è stimata al 11,0%.

Qui FDI-AN vale più di SEL, rispettivamente il 4,0% vs il 3,5%. Infine Area Popolare con una previsione elettorale del 2,5%, resta sotto la soglia di sbarramento fissata dall'Italicum, se si votasse oggi dunque, non conquisterebbe alcun seggio alla Camera.

Continua la rimonta del Movimento 5 Stelle sul Partito Democratico, d'altronde basta leggere i sondaggi politici della settimana scorsa, per accorgersi di quanto Renzi abbia perso la fiducia degli italiani, e quanto ne abbia guadagnata Di Maio, i due attuali simboli anche se in modo diverso, di PD e M5S.

Cambia la forbice a seconda dell'istituto che elabora i dati, ma non la tendenza a stringersi.

La Lega Nord non molla, ma la sua parabola di crescita è decisamente minore nell'ultimo mese. Non vi è alcun segno di ripresa da parte di Forza Italia, il crollo verticale si è probabilmente arrestato, ma la ripresa sembra non esserci. Posizioni diverse da Piepoli e Demopolis verso le tre forze politiche minori, vale più SEL o Fratelli d'Italia? Un dato appare chiaro, per ora restare sopra la soglia di sbarramento del 3% non è un problema. Discorso diverso per Nuovo Centrodestra e Unione di Centro, sono sempre molto discordanti i dati dei vari istituti, possiamo dire che il rischio di non raggiungere il 3% quando si voterà, sussiste eccome.