La discussione sulla riforma della Giustizia ha avuto uno stop a causa delle ferie estive che hanno caratterizzatoi lavori parlamentari. Sono diverse le proposte che mirano a migliorare il sistema carcerario italiano attraverso dei provvedimenti che tengano conto delle pessime condizioni igienico-sanitarie di molti dei penitenziari nazionali e del sovraffollamento carcerario di qualche istituto di pena. Si cerca di attuare alcune misure di indulto e amnistia che possano aiutare la vita all'internodelle Case Circondariali.
Capece: 'Nell'ultimo mese, sei detenuti si sono tolti la vita'
Intanto, in alcuni istituti di pena, nell'ultimo mese, hanno perso la vita sei detenuti a causa di suicidio. Il sindacato del Sappe,protesta relativamente a questa situazione: 'Sei detenuti, in un mese, si sono tolti la vita; per questo motivo è necessario trovare delle soluzioni immediate. Nell'ultimo anno, la popolazione carceraria è scesa di qualche migliaio di unità, con i problemi che permangono e la gente che continua a morire', queste le parole di Donato Capece, segretario del Sappe. Lo stesso Capece continua il suo intervento, specificando che 'gli agenti di polizia penitenziaria sono costretti a vivere una situazione negativa con tanti atti di autolesionismo e tentati suicidi che vengono annullati grazie all'intervento della Polizia Penitenziaria'.
Secondo Capece, bisogna rivedere il tema dell'indulto e dell'amnistia
Così, è necessario correre ai ripari nel più breve tempo possibile. 'Il suicidio è provocato da una forte crisi di identità causata dal carcere stesso. La via migliore potrebbe essere quella di rivedere il tema dell'indulto e dell'amnistia attraverso un ripensamento del tipo di pena che viene comminata al detenuto.
L'aspetto principale potrebbe essere quello di eliminare l'ozio nelle celle. Bisogna tenere in considerazione che, chi fruisce di misure alternative, ha un tasso di recidiva del 19 percento, a differenza di chi sconta la 'classica' pena in carcere con una recidività del 68,4 percento', conclude Donato Capece.