Ieri 11 agosto si è svolta la seconda udienza del Tribunale internazionale sul diritto del mare per il caso marò. Lunedì le parti avevano esposto le loro ragioni: l'Italia ha accusato l'India di tenere in ostaggio Salvatore Girone. Inoltre da quando il 15 febbraio 2012 è avvenuta la morte dei due pescatori indiani del Kerala sono passati tre anni senza che da parte indiana sia giunta mai una accusa formale di omicidio. L'India ha replicato all'Italia di voler cambiare la realtà dei fatti facendo passare Girone e Massimiliano Latorre per le vittime e rivendica la giurisdizione sul caso.

Sir Bethlehem replica alle accuse indiane

La seconda udienza si è aperta con la replica da parte di Sir Daniel Bethlehem, capo del pool legale italiano, alle accuse indiane. Per Bethlehem l'India ha costruito un castello di carte al solo scopo di esercitare la giurisdizione sul caso. Quello che sta mettendo in atto è una sorta di "diritto creativo"; inoltre considererebbe Salvatore Girone e Massimiliano Latorre come già condannati, violando il principio base del diritto secondo cui qualcuno non è colpevole fintanto che non è stato giudicato da un tribunale per un'accusa della quale è stato avvisato con un margine di tempo adeguato a permettergli di potersi difendere. L'India quindi starebbe portando avanti la cosa in maniera "sbagliata e pericolosa", inoltre non ci sono prove che i colpi provengano dall'Enrica Lexie.

Nell'udienza di lunedì l'avvocato di parte indiana, il francese Alain Pellet aveva negato la presenza di pirati in quelle acque, mentre Sir Bethlehem ha ribattuto che non solo quel giorno erano arrivati più rapporti di attacchi da parte dei pirati, ma nelle stesse acque è accertata la presenza di altre imbarcazioni oltre l'Enrica Lexie.

Le richieste dell'Italia sono perciò che l'India finisca di esercitare illegalmente la propria giurisdizione e consegni Girone e Latorre.

Il commento dell'ambasciatore Francesco Azzarello

L'ambasciatore italiano Francesco Azzarello ha respinto le accuse indiane di non aver mantenuto la parola data. Il riferimento è soprattutto all'intenzione del governo Monti di non far rientrare Salvatore Girone e Massimiliano Latorre in India, dopo che era stato loro concesso di venire in Italia per votare alle politiche del 2013.

L'Italia inoltre è “molto rattristata dalla perdite delle vite di Valentine Jalestine e Ajeesh Pink”, i due pescatori del Kerala, e lo ha espresso anche provvedendo alle necessità delle loro famiglie che per altro vorrebbero che Salvatore Girone e Massimiliano Latorre tornino nel loro paese. L'ambasciatore Azzarello si è quindi detto soddisfatto dal lavoro svolto dal team guidato da Sir Bethlehem per aver presentato il caso in maniera chiara e con un forte fondamento giuridico alla base. É perciò fiduciosonella decisione del Tribunale di Amburgo che il 24 agosto dovrà pronunciarsi per quanto riguarda la questione della giurisdizione. Se vuoi continuare a restare informato clicca sul tasto segui.