Spiragli di luce sulla vicenda migranti. Dopo le drammatiche immagini dei giorni scorsi, l'Europa va progressivamente verso una soluzione politica che possa mettere ordine in quello che era stato già definito un esodo biblico dei giorni nostri.

Passo fondamentale nella direzione della risoluzione, quello della Commissione europea che chiederà la ripartizione di circa settantamila profughi tra la Germania, la Francia e la Spagna.Il piano verrà presentato mercoledì a Strasburgo e, in quella sede, il presidente Juncker ne dettaglierà i contenuti.

Tra i primi a esprimere soddisfazione, l'europarlamentare Nicola Caputo, per il quale “A Strasburgo tutti i nodi verranno al pettine e questa Europa si deve riappropriare dei suoi valori, dei principi fondanti, in breve della sua identità.

E’ arrivato il momento giusto perché il leader europei e le Istituzioni comunitarie dimostrino al mondo la loro leadership nella ricerca di una soluzione coerente, condivisa, sostenibile ma innanzitutto giusta”.

Il Parlamentare europeo del Partito Democratico Gruppo S&D, poi aggiunge: “Sembra che quello che abbiamo chiesto a gran voce per mesi, ovvero un’europeizzazione del problema dell’accoglienza dei migranti, sia ora nell’agenda della Commissione Juncker che ne relazionerà al Parlamento europeo mercoledì prossimo in occasione del suo intervento sullo Stato dell’Unione.Insomma si sta delineando l'adozione di un sistema permanente di aiuto obbligatorio, che ritengo giusto sia sotto il profilo etico che giuridico, il quale contempla un processo di codecisione con il Parlamento Europeo e con il Consiglio. L'opera di supplenza già più volte esercitata qui al PE in tema di diritti umani sarà di supporto alla inerzia dei singoli governi nazionali. Anche le procedure di opt out saranno riviste contemplando una motivazione sul rifiuto all'accoglienza, con la irrogazione di eventuali sanzioni. Se ne coglie il profilo fortemente etico. L’Unione Europea – prosegue Caputo - deve farsi carico di guidare questo processo in modo coerente con i suoi principi censurando chi pensa di affrontare il problema con le armi della demagogia, con muri e filo spinato.

E’ necessario guidare e sostenere in modo sicuro, nel rispetto dei diritti umani e degli accordi internazionali, coloro che entrano nello spazio politico e giuridico italiano ed europeo e allo stesso tempo avviare programmi di cooperazione volti a ridurre le cause dell’immigrazione.Ora lo hanno capito anche i leader europei più riottosi, noi lo abbiamo sostenuto da sempre.

In questi lunghi mesi abbiamo accumulato ritardi enormi, l’emergenza di questi ultimi giorni, con il suo carico di sofferenza, poteva essere evitata, mitigata. Il corpo di Aylan Shenu senza vita, depositato dalla risacca nelle braccia di un poliziotto turco – conclude l'europarlamentare -, scuote finalmente gli europei dal torpore e, forse, dagli egoismi nazionali più di quanto hanno potuto fare in questi mesi le diplomazie europee, ed è questa la parabola tragica di questo dramma”.

Gli ultimi aggiornamenti stanno mettendo in evidenza un aspetto nuovo e positivo in un'Europa ancora poco matura: la solidarietà di singoli stati e di intere comunità. Come nel caso dell'Islanda, dove dodicimila famiglie si sono dette disposte ad accogliere altrettanti rifugiati.

Le altre notizie relative all'accoglienza riferiscono che la Germania, che dovrebbe farsi carico di circa trentunomila rifugiati, stanzierà per la loro accoglienza e sistemazione una cifra molto vicina ai 6 miliardi di euro.

Probabilmente, dicono a Strasburgo, è stata proprio la forte apertura da parte della Germania a dare un segnale significativo all'Europa per l'avvio di un piano di ripartizione e per la garanzia di politiche che tutelano i diritti umani, lontano dalle vergognose iniziative messe in campo da Ungheria e Repubblica Ceca.