Migliaia di studenti sono scesi oggi in piazza a Napoli, così come in altre 90 città italiane, per protestare contro la legge 107/2015, meglio nota come Buona Scuola , che ha modificato radicalmente la disciplina delle scuole medie universitarie, sia per gli studenti, che per i docenti. Ce ne ha parlato Raffaele Guarino, portavoce dell'Unione degli Studenti Campania: "Lo scorso luglio, il Governo ha deciso di non ascoltare le mobilitazioni studentesche, che vi sono state da ottobre a maggio, ed ha approvato la Buona Scuola. È stata una vera e propria sospensione della democrazia: è stata posta la questione di fiducia sul disegno di legge per impedire ogni possibile dissenso.

La riforma autorizza la cosiddetta alternanza scuola/lavoro. Non è chiaro quale valore formativo possa avere, ma gli studenti non avranno diritto alla retribuzione, in violazione dell'art. 36 della Costituzione. Le aziende quindi assumeranno meno lavoratori e si aggraverà il dramma della disoccupazione".Tuttavia, con lo slogan #vogliamopotere, il corteo ha toccato altri importanti temi, legati al diritto all'istruzione ed alla lotta alla criminalità organizzata, presente nei quartieri del capoluogo campano.

Protesta contro la riforma dell'Isee

Partita da Piazza Garibaldi, la manifestazione è arrivata all'università "Orientale" di Napoli, dove sono stati esposti striscioni contro la recente riforma dell'Isee .Mattia Papa, coordinatore del sindacato universitario Link Napoli, ha dichiarato: "Siamo in piazza contro la Buona Scuola, che è stata approvata, nonostante la profonda contrarietà di studenti, docenti e ricercatori.

Ma siamo in piazza anche per contestare la riforma dell'Isee: modificando questo parametro, il Governo ci fa apparire più ricchi di quanto realmente siamo e così esclude numerosi studenti dall'assegnazione delle borse di studio. In realtà, già dal 2011, le stesse non sono assegnate, dalla Regione Campania, al 53% degli studenti idonei.

Inoltre a luglio l'università "Federico" II di Napoli, in maniera del tutto autoritaria, ha aumentato le tasse universitarie del 25%, scalvalcando il Senato Accademico, che aveva votato contro questa proposta. Stato e Regione non investono nel diritto allo studio".

Flashmob davanti al duomo di Napoli

I manifestanti hanno poi inscenato un singolare flashmob presso il Duomo di Napoli: hanno lanciato in aria centinaia di preservativi, in risposta al mondo cattolico, che ha denunciato l'introduzione dell'ideologia gender nelle scuole.

Si tratta, in realtà, di corsi di educazione sessuale nelle scuole per prevenire omofobia e discriminazioni sessuali, sempre più presenti nella nostra società. Ma la Chiesa è insorta: il Papa ha dichiarato che questo insegnamento è contrario alla dottrina cristiana. La risposta del corteo non si è fatta attendere: i preservativi sono stati lanciati in aria, perché la libertà sessuale di tutti vada rispettata e tutelata.

Arrivo al quartiere Sanità, ricordando Gennaro Cesarano

La manifestazione è terminata al quartiere 'Sanità', sobborgo popolare di Napoli, dove è stata esposta una targa, in memoria di Gennaro Cesarano, ragazzo di 17 anni, ucciso da un "proiettile volante", mentre trascorreva il sabato sera insieme ai suoi amici.

Raffaele Guarino, portavoce dell'Unione degli Studenti Campania ha dichiarato: "Non è possibile che un ragazzo possa essere ucciso da un killer che aveva sbagliato bersaglio. I nostri quartieri non possono diventare il Far West."