Sabato 28 novembre, migliaia di attivisti sono scesi in piazza a Napoli, per protestare contro la legge regionale sul Riordino del Servizio idrico integrato, approvata dalla maggioranza del Presidente Vincenzo De Luca, dopo una seduta molto complicata. Attraverso la nuova normativa, è stato creato un solo Ambito Territoriale Ottimale,mentre la disciplina previgente ne prevedeva cinque. Ce ne ha parlato Domenico Cristiano, responsabile organizzativo del sindacato universitario Link Napoli, intervistato in esclusiva ai microfoni di Blasting News: "Con un Consiglio Regionale convocato d'urgenza, sono stati cancellati i cinque Ambiti Territoriali Ottimali.
In precedenza, infatti, ogni Ambito comprendeva una parte del territorio campano, in cui i Comuni decidevano a quale azienda affidare la gestione del servizio idrico.In questo modo, il Comune di Napoli ha potuto assegnare il suo servizio alla società pubblica Acqua Bene Comune Napoli e non ai privati. Con questa legge, invece, il potere decisionale sarà interamente attribuito alla Giunta regionale, che potrà incaricare un'impresa privata della gestione dell'intera rete idrica campana."
Sostegno al Comune di Napoli
Partita da Piazza Matteotti, la manifestazione è arrivata al Municipio di Napoli per esprimere sostegno alla Giunta comunale, che ha reso pubblica l'acqua. Il Comune di Napoli è stato uno dei pochi in Italia ad aver attuato il referendum del 2011 contro la privatizzazione delle reti idriche e la remunerazione del capitale investito dai privati.
Domenico Cristiano, responsabile organizzativo di Link Napoli, intervistato in esclusiva per Blasting News, ha dichiarato: "Siamo scesi in piazza per difendere il referendumdel 2011, quasi del tutto inattuato. Siamo contrari allaprivatizzazione. L'acqua è un bene comune: non può essere oggetto di profitto da parte delle multinazionali, altrimenti non tutti potrebbero fruirne.
Bisogna ascoltare il mondo dei saperi ed i comitati,che, nel 2011, vinsero il referendum".
Presenti forze politiche ed esponenti istituzionali
Il corteo era molto composito: vi hanno aderito forze politiche di sinistra, quali S.E.L., Possibile, Rifondazione Comunista, associazioni ambientaliste come Legambiente, il sindacato universitario Link Napoli, comitati civici ed alcune parrocchie.
Erano presenti esponenti istituzionali, quali Elena Coccia, vicesindaco della Città Metropolitana di Napoli, Pino De Stasio, consigliere della II Municipalità di Napoli, nonché numerosi sindaci del Napoletano e dell'Irpinia, contrari allo svuotamento delle autonomie locali, in materia di servizio idrico. Molto importante è stata anche la partecipazione di Maurizio Montalto, commissario straordinario diAcqua Bene Comune Napoli, che, in una nota riportata da "La Repubblica", ha dichiarato che "la gestione dell'acqua pubblica sta subendo una dura aggressione politica" . Dello stesso avviso è il sindaco Luigi De Magistris, che ha deciso di dedicare la fiera natalizia di San Gregorio Armenoall'"acqua come bene pubblico".
Richiesto un incontro con De Luca
Arrivati a Palazzo Santa Lucia, sede della Giunta regionale, alcuni manifestanti hanno chiesto un incontro con il Presidente De Luca, senza però ricevere risposte. La preoccupazione di molti risiede nella possibilità che il neoeletto Governatore affidi la gestione del servizio idrico alla Gori, impresa privata già coinvolta in numerose controversie legali. Il presidente della Gori, Amedeo Laboccetta, è un esponente di spicco di Forza Italia e, con questa scelta, De Luca compatterebbe un fronte che andrebbe dal partito di Berlusconi, fino aicosentiniani eletti in liste alleate al Partito Democratico.