I dati dei sondaggi elettorali politici dell'istituto Emg aggiornati al 27 ottobre mettono M5S e Partito democratico quasi sullo stesso piano in un eventuale ballottaggio. Uno scenario tanto clamoroso quanto impensabile fino a pochi mesi fa, quando Renzi e il governo godevano di una maggiore fiducia da parte del popolo italiano, che adesso non sembra perdonare nulla all'esecutivo a maggioranza Pd, specialmente il rinvio della riforma previdenziale, nonostante le ultime novità sulle pensioni aggiornate ad oggi lascino spazio ad un clamoroso colpo di scena dell'ultima ora in Senato.
Sondaggi, i dati dell'istituto Emg al 27 ottobre
Il nuovo sondaggio dell'istituto Emg evidenzia come il M5S stia continuando a recuperare terreno sul Partito democratico, tanto che il divario tra le due forze politiche ad oggi è nell'ordine dei 5 punti percentuali. Entrambe, rispetto alla settimana scorsa, perdono qualcosa. Il Pd è in calo dello 0,3%, il Movimento 5 Stelle invece fa segnare una flessione dello 0,1 percento. Le nuove percentuali pongono dunque il partito della maggioranza al 32,5, mentre i pentastellati sono al 27,1 percento. Più indietro tutti gli altri partiti, a cominciare dalla Lega Nord, in flessione di oltre mezzo punto percentuale, con il partito di Salvini che scende al 14,3 percento mentre Forza Italia è stabile all'11,6 percento.
Si riduce quindi la forbice tra Lega e FI. Nell'area di Centrodestra si segnala inoltre il recupero di Fratelli d'Italia (+0,4 percento) e Nuovo Centrodestra (+0,6%), con il partito di Giorgia Meloni vicina al 5 percento. Qui potete leggere invece i dati del sondaggio Ixè.
M5S e Partito democratico, così in caso di ballottaggio
Il dato più saliente è però rappresentato dall'esito di un eventuale ballottaggio, con il M5S che sarebbe vicinissimo al Partito democratico, essendo le due forze politiche divise da un solo punto percentuale. Va inoltre sottolineato che questo dato potrebbe anche cambiare nelle prossime rilevazioni, dal momento che la crescita del Movimento 5 Stelle e la flessione del Pd sembrano andare di pari passo.
Intanto prosegue l'interessante dibattito circa le future mosse del sindaco Marino. Il primo cittadino di Roma, all'indomani della manifestazione in Campidoglio da parte dei suoi sostenitori, potrebbe ritirare le dimissioni entro il 2 novembre, nonostante il Pd lo abbia scaricato. Nelle ultime ore è intervenuto anche il prefetto Gabrielli, il quale con una battuta ('Chi può dirlo se Marino mangerà il panettone') ha cercato di stemperare la situazione, aggiungendo di essere nella condizione di dover aspettare quanto accadrà da qui al giorno 2 del prossimo mese.