Da anni protestano per sollecitare l'approvazione di amnistia e indulto contro il sovraffollamento nelle carceri italiane già sanzionato dalla Corte europea dei diritti dell'uomo di Straburgo, adesso i leader radicali Marco Pannella e Rita Bernardini, dalla mezzanotte di ieri, hanno ripreso lo sciopero della fame. Una nuova iniziativa di protesta nonviolenta finalizzata non solo a puntare i riflettori sulla questione delle carceri e della giustizia in Italia che fanno acqua da tutte le parti, ma in particolare finalizzata a sollecitare al Parlamento l'elezione dei giudici della Consulta "a rischio paralisi".
Indulto e amnistia, non si ferma la battaglia dei radicali italiani
Insieme a Panella e Bernardini aderiscono allo sciopero della fame anche una trentina di fra dirigenti e militanti del Partito Radicale. La Corte Costituzionale vive ancora una situazione di stallo malgrado l'appello lanciato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella rimasto inascoltato come quello di Papa Francesco per l'indulto e l'amnistia in occasione dell'anno giubilare straordinario e misericordioso che prende il via il prossimo 8 dicembre. Proprio quel giorno, secondo quanto anticipato da monsignor Rino Fisichella, in apertura del Giubileo Straordinario, il Pontefice potrebbe rinnovare l'appello per i provvedimenti di clemenza anche se nel frattempo c'è da registrare l'eliminazione (forse momentanea) dei ddl per amnistia e indulto dal programma dei lavori della commissione Giustizia di Palazzo Madama.
L'attenzione dei radicali è focalizzata per ora sulla copertura del plenum della Corte Costituzionale.
Plenum Corte Costituzionale, protestano Bernardini e Pannella
I componenti utili a definire il plenum, "mancano dal 2014, come non ha mancato di far notare - hanno spiegato Bernardini e Pannella - il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, compromettendo - hanno sottolineato i due dirigenti radicali - le capacità decisionali della Corte Costituzionale".
Sul fronte delle carceri si denuncia una situazione simile per quanto riguarda il Garante dei detenuti nella regione Abruzzo. "Figura tuttora vacante - hanno spiegato Pannella e Bernardini - nonostante la drammatica condizione delle carceri abruzzesi". Si ricorda che Rita Bernardini è candidata Garante dei detenuti in Abruzzo, una delle regioni italiane in cui il consiglio regionale, con un ordine del giorno ad hoc, si è espresso sui provvedimenti d'indulgenza previsti dalla Costituzione chiedendo l'anno scorso al Parlamento, con un voto quasi bipartisan che spaccò anche il Movimento 5 stelle, l'approvazione di indulto o amnistia per far fronte alla drammatica situazione nelle carceri italiane.