Cinque milioni di euro, per l’anno 2016, a favore di persone affette da disturbo delle spettro autistico. È quanto previsto da un emendamento inserito nella Legge di Stabilità e approvato stamattina dalla Commissione Bilancio alla Camera dei Deputati. L’emendamento è stato presentato dal Movimento 5 Stelle, con prima firmataria la parlamentare Silvia Giordano, che da tempo chiede un impegno concreto da parte del Governo nei confronti dei soggetti affetti da autismo. «In realtà – ha spiegato la deputata ragusana del Movimento 5 Stelle, Marialucia Lorefice-il nostro intendo era quello di ottenere un impegno più importante con una copertura molto più ampia, nel documento originario, infatti, si prevedeva un finanziamento di 50 milioni di euro».
La preoccupazione dei pentastellati è dovuta al fatto che così non sia garantita continuità a sostegno dei soggetti affetti da disturbo autistico, ma il prossimo anno si dovrà provvedere di nuovo a presentare un altro emendamento alla Legge di Stabilità. «Il nostro obiettivo – afferma Lorefice – era quello di istituire un fondo ad hoc con la possibilità che venissero date delle somme da assegnare anche personalmente, perché ognuno potesse scegliere la tipologia di assistenza ritenuta più idonea alle proprie esigenze. Ciò – continua il deputato del Movimento 5 Stelle- avrebbe consentito anche la nascita di diverse figure professionali, avrebbe garantito alle persone interessate la possibilità di decidere il percorso terapeutico da affrontare e anche l’inserimento di alcuni soggetti nel mondo del lavoro in attività atte a valorizzare le proprie capacità».
L'emendamento bilancia una legge carente
L’emendamento approvato oggi dalla Commissione Bilancio riduce parecchio i programmi pensati dai firmatari, ma è comunque un ottimo punto di partenza sul quale lavorare per poter affrontare con le dovute risorse una problematica sociale molto importante.
«Alcuni mesi fa – spiega ancora Marialucia Lorefice- il Governo ha approvato la legge sui disturbi dello spettro autistico, una legge che, però, non è in grado di soddisfare le aspettative delle persone affette dalla patologia, delle loro famiglie, dei professionisti che operano nel settore e delle Associazioni, queste ultime ritenute troppo marginali rispetto la reale importanza del ruolo che svolgono»..