Ignazio Marino, ex sindaco di Roma, lancia una petizione on line, sulla specifica piattaforma change.org, indirizzata al parlamento italiano, dal titolo: L'amore conta. Approviamo le #unioni civili in Italia.
Il 28 gennaio 2016 il disegno di legge Cirinnà (Atto del Senato n. 2081) "Regolamentazione delle unionicivili tra persone dello stesso sesso e disciplina delle convivenze" approderà all'esame dell'aula. A questo ptopositoMarino ricorda che dal 28 gennaio sarà passato esattamente un anno da quando il Consiglio Comunale della sua amministrazione, approvò il Registro delle Unioni Civili a Roma.
Nelle petizione, Marino elenca quelle situazioni in cui una coppia dello stesso sesso non possiede attualmente i diritti che derivano da un'unione basata sull'amore. Prosegue citando il Cardinale Carlo Maria Martini, arcivescovo di Milano, il quale, in un loro dialogo, poi trascritto in un libro del 2012, lasciava aperta la possibilità, per le unioni civili, di sottoscrivere un patto per la stabilità della coppia.
Marino chiede nella petizione che il Parlamento possa approvare il testo interamente e così com'è allo stato attuale.
Sempre in relazione alla sua amministrazione capitolina, Marino ricorda con emozione il 18 ottobre 2014, quando per la prima volta trascrisse nel registro comunale, dei matrimoni fra cittadini romani celebrati all'estero.
Il disegno di legge sulle unioni civili
I problemi di natura costituzionale relativi al disegno di legge in questione, sarebbero stati superati grazie al lavoro sia della Commissione Affari Costituzionali del Senato che dalla Commissione Giustizia. A seguito della discussionein dette commissioni si arrivò alla nuova formulazione del testo, basata sull'articolo 2 della Costituzione: "La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale."
Marino quindi chiede che vengano messe da parte le polemiche e si giunga ad una conclusione politica che possa salvaguardare l'amore. Temendo che questo disegno di legge possa essere l'ultima occasione disponibile.
La petizione ad oggi ha raccolto più di 40.000 firme.