Nella conferenza stampa di fine anno, il Premier Renzi ha tracciato il bilancio dell’anno che ci siamo lasciati alle spalle e si è detto soddisfatto dei risultati ottenuti dall’Italia dal punto di vista economico. “Il 2015 è andato meglio del 2014 ed è andato meglio delle nostre previsioni: lo dicono i fatti. L’Italia si è rimessa in moto, ora siamo un paese stabile e solido. Negli anni a venire torneremo ad avere il ruolo di leader in Europa”.

Il bilancio finale

“Il PIL è cresciuto dello 0,8%, ci sono più posti di lavoro e più tutele per i lavoratori.

La disoccupazione è comunque alta, ma il dato è migliore rispetto all’anno scorso. Un anno fa si diceva che il Jobs Act, la Legge Elettorale (Italicum, ndr) e la Legge di Stabilità non sarebbero mai state approvate, e invece il 2015 è stato l’anno delle grandi riforme. Al momento sono già realtà gli 80 euro in più nelle buste paga delle forze dell’ordine e la cancellazione della Tasi sulla prima casa”. Quando gli viene chiesto del ruolo dell’Italia in Europa, Renzi risponde: “Fino a qualche anno fa, l’Italia veniva esclusa da molti incontri internazionali, oggi è sempre presente. Non abbiamo mai dichiarato guerra all’Europa, chiediamo soltanto che tutti rispettino le regole e soprattutto chiediamo rispetto per l’Italia”.

I due temi caldi

Non sono mancate le domande sui due temi caldi dell’attualità del nostro Paese: lo smog in aumento nelle grandi città e l’ormai noto scandalo delle banche. Riguardo l’inquinamento crescente, Renzi dice la sua così: “Innanzitutto segnalo che l’Italia è il secondo Paese al Mondo dove si vive di più, dopo il Giappone.

Sono consapevole del fatto che molte centraline segnalano un forte aumento delle polveri sottili, ma non c’entra solo il traffico. Quando ero sindaco di Firenze ho fatto in modo che la mia città diventasse la prima in Italia per numero di colonnine per la ricarica elettrica. Oggi ne abbiamo circa 2000 in tutto il Paese, l’obiettivo è arrivare a 20.000 per creare una mobilità sostenibile.

Negli ultimi 25 anni l’Italia ha ridotto le emissioni di un quarto. Non tutti i Paesi europei hanno fatto lo stesso”. Inevitabile poi qualche battuta sul caso delle quattro banche salvate dal Governo: “Si tratta di una vicenda molto seria, noi abbiamo a cuore il destino delle persone che sono rimaste truffate e voglio che sappiano che il Governo è dalla loro parte. Faremo di tutto per riparare al danno che hanno subito, restituendogli i soldi che hanno perso. La verità, comunque, è che non c’è rischio sistemico per le banche italiane: abbiamo un sistema solido che non cambierei mai. Certo, esiste un problema legato alla trasparenza: quando le fanno firmare 47 documenti, fa più fatica a capire se le stanno facendo firmare qualcosa di rischioso”.