Banda larga per tutti. Un nuovo provvedimento del governo sembrerebbe destinato a spianare la strada ad una reale ottimizzazione delle autostrade informatiche del nostro paese. Il Consiglio dei ministri ha approvato, su proposta del presidente Matteo Renzi e del ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi, il provvedimento in attuazione della direttiva 2014/61/UE, che riguarda la riduzione dei costi dell’installazione delle reti di comunicazione elettronica ad alta velocità.
Gli obiettivi europei.
L’obiettivo del decreto è che entro il 2020 tutti gli stati dell’UE abbiano accesso a reti di comunicazione più rapide, superiori a 30 Mbit/s, e che almeno il 50% delle famiglie europee si abboni a connessioni internet al di sopra dei 100 Mbit/s.
La direttiva europea e il decreto del nostro governo mirano ad operare una riduzione dei costi dei lavori di ingegneria civile necessari al passaggio delle reti ad alta velocità. La direttiva Ue sollecita gli Stati membri a fissare degli obblighi per i gestori delle infrastrutture che dovranno acconsentire all’installazione delle reti di comunicazione ad alta velocità. Per rendere effettivi tali obblighi, il provvedimento prevede un diritto d’accesso ad informazioni minime riguardo le infrastrutture fisiche esistenti.
La condivisione delle infrastrutture.
Per abbattere i costi dell’installazione delle reti, la direttiva europea promuove la condivisione delle infrastrutture fisiche già in uso e di infrastrutture nuove, stabilendo anche dei requisiti base relativi alle opere civili e alle infrastrutture fisiche.
A tal fine, si realizzerà una mappatura delle reti di comunicazione elettronica esistenti, presenti sul territorio nazionale.
Le decisioni del governo.
Il decreto è composto da 15 articoli. Vengono chiarite alcune definizioni come quella di “rete pubblica di comunicazioni”, “operatore di rete” (impresa autorizzata a fornire reti pubbliche di comunicazione), “gestore di infrastruttura fisica” (enti pubblici o organismi di diritto pubblico), “rete di comunicazione elettronica ad alta velocità”.Il ministero dello Sviluppo economico insieme all’AgId (Agenzia per l’Italia digitale), stabilisce le modalità di raccolta, di inserimento e di consultazione dei dati riguardanti le infrastrutture fisiche esistenti, riuniti in un’unica banca dati, Sinfi (sistema informativo nazionale federato delle infrastrutture). Si tratta di uno sviluppo, dicono gli esperti, che potrebbe consentire uno sviluppo più rapido anche della pubblica amministrazione digitale.