"E' cominciata una vera e propria rivoluzione: grazie alla politica attiva i cittadini si stanno riappropriando del governo del paese, che non sarà più guidato da una banda di miliardari". Sono queste le prime parole di Bernie Sanders dopo il successo che, nelle primarie democratiche del New Hampshire,l'ha visto trionfare sull'ex segretario di Stato. Da parte sua l'ex first lady ha riconosciuto con molto fair play la disfatta, avendo però messo in conto la sconfitta: "Siamo confinanti con lo stato del Vermont, feudo del mio avversario: era quasi impossibile vincere.

In ogni caso sono abituata a cadere e, come tutti gli americani, a rialzarmi". I numeri per Hillary risultano però impietosi: Bernie le ha dato un distacco enorme, quasi 20 punti, conquistando 13 elettori contro i 9 della Clinton e portandosi in vantaggio nel computo totale dei delegati finora ottenuti: 34 a 32.

Il partito Repubblicano

Dal canto suo,Donald Trump, si è pienamente ripreso dalla sconfitta dell'Iowa, lasciando al suo rivale Ted Cruz solo le briciole: col 35% dei voti ottenuti ha conquistato 10 delegati, lasciandone 2 al senatore del Texas e 2 a Jeb Bush. Il miliardario newyorkese è ora in testa con 17 votanti conquistati contro i 10 dell'ultra-conservatore di origine canadese. Disfatta totale per Marco Rubio che non ottiene neanche un delegato.

Spavaldo e populista il commento del vincitore: "Sanders l'America la vuole svendere, noi la rifaremo grande. Sconfiggeremo la Cina e ridimensioneremo il Messico. Rinegozierò tutti i trattati a favore degli USA: basta concessioni agli altri, saremo rispettati da tutti". Per ingraziarsi le lobbie delle armi, non ha esitato a promettere che eliminerà ogni restrizione in materia di difesa personale, contestando alla Francia l'inutilità delle sue leggi severe in merito, che non hanno impedito di evitare i 130 morti di Parigi.

E infine: "Sarò il più grande presidente che Dio avrà mai dato all'America!"

La corsa alla successione di Barack Obama continua in Nevada e nella Carolina del Sud. I democratici faranno i Caucus nella capitale del gioco d'azzardo americano il 20 febbraio, i repubblicani il 23. Lo stato che per primo tentò la secessione dagli Stati Uniti farà invece le primarie il 20 febbraio con Trump e soci e, una settimana dopo, con Clinton e Sanders.