Matteo Renzi continua a sottolineare il ruolo da leader del nostro Paese in Europa nella consueta e-news settimanale, parlando anche del contributo che tutti i Paesi dell’UE verseranno alla Turchia, la Nazione che ha fatto di più in termini numerici per l’accoglienza dei migranti siriani. “Per anni, l’Italia ha avuto un debito morale nei confronti delle istituzioni europee perché parlava di riforme che poi non riusciva a realizzare. Ora le cose sono cambiate, possiamo tornare a fare il nostro mestiere, che non è sicuramente prendere ordini in qualche palazzo di Bruxelles.

Il nostro mestiere è quello di guidare l’Europa”, inizia così la ‘letterina’ del Premier.

Gli aiuti alla Turchia

Quest’oggi Margaritis Schinas, portavoce dell’UE, ha rilanciato il tema dei contributi che verranno versati alla Turchia per la gestione dell’emergenza migranti. In totale si tratta di 3 miliardi di euro, pagati dai Paesi membri dell’Unione. Questi soldi, spiega la Schinas, non influiranno sui conteggi al fine del patto di stabilità a cui i Paesi membri devono attenersi. Inoltre, specifica che la linea era ‘già nota da dicembre’.

A tale riguardo, il Premier ha ribadito quanto già detto numerose volte in precedenza: “Non cadiamo in provocazioni. Noi salviamo vite umane e daremo il nostro contributo alla Turchia come previsto.

Fino a pochi mesi fa salvavamo vite umane nel Mediterraneo mentre l’Europa si girava dall’altra parte. Per noi Europa significa valori ideali, non di certo polemiche da professionisti dello zero virgola. Qualcuno crede che ci siano vite di serie A e di serie B, per noi tutti i migranti sono uguali e pensare di considerare in modo diverso le spese per salvare bimbi eritrei è soltanto una perversione da burocratici.

Noi, però, non cadiamo in provocazioni e continuiamo a fare il nostro mestiere”. Continua il Premier: “Le cose sono cambiate: le riforme sono diventate leggi e dopo tre anni di recessioni vediamo il segno più nei fondamentali economici”.

La politica interna

Quanto alla politica interna: “In Senato non ho potuto dire tutto quello che avrei voluto, mi sono dovuto contenere.

Le opposizioni perdono pezzi da sole quando attaccano a testa bassa ignorando la realtà. Nonostante tutto, le due mozioni di sfiducia non sono passate. Nel frattempo, ad ogni voto in Senato i numeri dell’opposizione diminuiscono. È la dimostrazione che fare polemica per il solo gusto di farla non serve a nulla.

Infine, qualche parola sulla visita in Africa che lo terrà impegnato durante questa settimana: “Investiamo qui perché pensiamo sia doveroso farlo visto il nostro posizionamento geografico e geopolitico. Se vogliamo realmente combattere la povertà e il terrorismo, l’Africa oggi è la priorità. Dopo anni di assenza, l’Italia deve tornare ad esserci”.