Luigi Di Maio è intervenuto oggi alla trasmissione In mezz'ora di Lucia Annunziata ed ha chiarito la posizione del Movimento 5 Stelle in merito al ddl Cirinnà. Il vicepresidente della Camera ha fatto presente che il M5S non ha alcuna intenzione di osteggiare il ddl ma non vuole neanche avvallare il cosiddetto 'canguro'. Secondo Di Maio, quest'ultima opzione andrebbe contro ogni principio democratico e, dunque, è da escludere in maniera aprioristica. Secondo i pentastellati, quella del Partito Democratico è solo campagna elettorale. Dal canto suo, il Premier Matteo Renzi dall'assemblea del Partito Democratico ha dichiarato di essere pronto a chiedere la fiducia.
Speranza: "Sì solo se c'è stepchild adoption"
Anche Roberto Speranza si è espresso in merito al ddl Cirinnà e ad un'eventuale fiducia. A tale riguardo, l'esponente del Partito Democratico ha dichiarato di essere favorevole solo nel caso in cui nessuno imponga veti sulla stepchild adoption. Il riferimento ad un accordo di governo finalizzato a stravolgere la legge è palese. Il timore di Speranza, pertanto, è che Alfano accetti l'accordo solo se in esso non è contenuta, appunto, la norma relativa all'adozione del figlio del partner. Il medesimo grido di allarme è stato lanciato da Sinistra Italiana che chiede di non votare la fiducia nel caso in cui non vi sia un accordo sulla stepchild adoption.
Renzi: "Al Senato non ci sono i numeri"
Durante il suo intervento all'assemblea del Partito Democratico, il Presidente del Consiglio Matteo Renzi ha reso noto il fatto che, dal punto di vista strettamente numerico, il ddl Cirinnà potrebbe riscontrare alcune difficoltà al Senato. A questo punto, la strada della fiducia sembra essere la più breve ed efficace.
Di sicuro, però, non mancheranno i contrasti interni. Resta ancora da sciogliere il nodo della stepchild adoption. Una cosa è certa: Matteo Renzi vuole chiudere entro martedì e, dunque, non rimane che attendere ancora qualche ora per conoscere il futuro del ddl Cirinnà.