Sono giorni difficili per il Movimento 5 Stelle dopo la spinosa "questione Roma"riguardante l'iscrizione nel registro degli indagati dell'assessore all'ambiente Muraro. Il cosiddetto "Direttorio" del Movimento, nella giornata di ieri, si è riunito in una riunione fiume in cui gli animi sono stati molto accesi. Sotto accusa soprattutto il vicepresidente della Camera dei Deputati Luigi Di Maio, colpevole di essere a conoscenza da tempo della questione ma di non aver coinvolto gli altri esponenti. Egli stesso nel comizio svoltosi nella serata di ieri a Nettuno ha ammesso di aver sottovalutato quella mail inviatagli.
Dopo circa 2 anni di assenza dai comizi, a Nettuno si è rivisto anche lo storico leader del Movimento pentastellato, Beppe Grillo, il quale mancava dalle piazze dalla famosa campagna elettorale per le Europee 2014. Questa mossa sottolinea ancor di più il momento di difficoltà e al contempo è un segnale forte lanciato agli esponenti di spicco del Movimento. Intanto, per quanto riguarda le vicende prettamente romane, la sindaca Virginia Raggi sembra non voler mollare riguardo la permanenza all'interno della giunta dell'assessore Paola Muraro.
I nuovi possibili equilibri
Il caos romano senza dubbio avrà delle conseguenze riguardo gli assetti e i rapporti di forza all'interno del Movimento 5 Stelle.
A uscire molto indebolito è il Vicepresidente della Camera dei Deputati Luigi Di Maio, egli stesso ha ammesso di aver sottovalutato la faccenda e la base grillina ha già iniziato a storcere il naso. Sembra quindi acquisire più forza Alessandro Di Battista, esponente della base "dura e pura" del Movimento pentastellato. Egli è stato protagonista durante questa estate di un tour, il #CostituzioneCoastoCoast, in cui ha spiegato le sue ragioni, e quelle del Movimento, riguardanti il NO alla riforma costituzionale che sarà sottoposta al Referendum nei prossimi mesi. In questo tour, in cui ha avuto molto seguito, si è evidenziata la sua crescita in termini di consensi nella base grillina.