Poche ore dopo le 7:40 di domenica 30 ottobre, quando una nuova fortissima scossa di magnitudo 6.5 ha squassato il centro Italia, il Presidente del ConsiglioMatteo Renzi ha tenuto una breve conferenza stampa per fare il punto della situazione. Situazione che, è inutile negarselo, se possibile diventa ancora più drammatica di quanto già non fosse. Moltissimi comuni già colpiti dal sisma del 24 agosto, nuovamente feriti dalle due scosse del 27 ottobre, oggi, letteralmente, non esistono più.

San Benedetto patrono d'Europa

C'è un'immagine che in breve tempo è diventata il triste simbolo di questa tragica giornata: la chiesa di San Benedetto a Norcia, edificio antico di inestimabile valore storico e culturale quasi completamente crollato.

Anche Renzi ha preso spunto da questa immagine ricordando come San Benedetto sia patrono d'europa, e come l'Europa non possa restare cieca e sorda alle esigenze dell'Italia. L'evolversi del sisma ha cambiato in modo radicale l'emergenza, che ora richiede risorse e interventi massicci e immediati. Il numero degli sfollati è cresciuto paurosamente, e non ci sono più luoghi a cui essi possano tornare.

No alle divisioni

In virtù della necessità di agire in fretta e nel migliore dei modi, il Presidente del Consiglio ha anche chiesto l'appoggio di tutte le parti politiche. Chiede di evitare le divisioni per il bene del Paese, della sua anima, così come ha definito il centro Italia. I borghi feriti dal Terremoto rappresentano un patrimonio ricchissimo che oggi non esiste più.

Renzi promette anche una ricostruzione totale, di esercizi commerciali, chiese e beni storici, nei luoghi in cui essi sorgevano. Le sue parole suonano come una speranza, più che una promessa. Sono di certo un incoraggiamento verso un futuro che oggi sembra davvero difficile immaginare.

No alle regole tecnocratiche

InfineRenzi dice no alle regole tecnocratiche: questa è la vera promessa che è necessario venga rispettata se non si vuole aggiungere dolore a dolore.

La situazione del tutto eccezionale che si è venuta a creare, la peculiarità estrema dei luoghi colpiti del sisma, il carico emotivo di quanto sta accadendo richiede una gestione attenta, efficace, pulita e onesta, ma soprattutto che sappia usare il cuore più che le leggi.