Un "esilio" - come lo definisce lo stesso Pizzarotti - che dura ormai da troppo tempo: il primo cittadino di Parma sembra pronto ormai a dare il fatidico addio al Movimento dei pentastellati. L'annuncio dovrebbe essere dato - salvo ripensamenti in extemis - nel corso della conferenza stampa convocata per il prossimo lunedì dallo stesso Pizzarotti.
Non faccio la pace
Ha risposto così ad un suo sostenitore su Facebook il sindaco di Parma. L'invito a trovare un nuovo equilibrio con i vertici di M5s è stato disatteso, non scevro di note polemiche. Pizzarotti ha infatti parlato di chi sale "sul carro dei vincitori" e di chi ha imparato la lezione sui "giochi di potere".
Ricorda anche gli esordi, quelli della prima ora, quando - nel 2010 - i primi aderenti al movimento erano ancora presi da sogni e speranze, e parlavano di un'Italia da ricostruire e cambiare, usandotoni propositivi - faremo -, che dopo sei anni hanno lasciato il posto al gergo politichese più puro - potremmo fare.
Una disillusione totale, e una profonda amarezza, traspaiono dalle sue parole: da qui la decisione della diaspora, quando ancora le polemiche sulle sua sospensione non si sono ancora placate.
Una decisione che sembra coinvolgere anche molti esponenti dell'attuale Consiglio Comunale parmense, tutti targati con il simbolo pentastellato: sembra infatti che siano in molti a voler condividere la scelta del Primo Cittadino, a partire dal capogruppo Marco Bosi.
Si ricandiderà?
Parma dovrà affrontare nel 2017 le Amministrative: in molti hanno chiesto a Pizzarotti se intende ripresentare la propria candidatura. Una riserva non ancora sciolta: il dubbio sarà forse risolto proprio lunedì. I più si aspettano infatti che Pizzarotti comunichi se intende o meno ricandidarsi anche per la prossima legislatura.
Per ora, il Sindaco di Parma rivolge solo un messaggio alle giovani generazioni, invitandole a non lasciare la Politica in mano ai politicanti. Molti dei suoi compagni di avventura - afferma Pizzarotti - si sono arresi alle logiche del potere, mentre l'Italia ha un disperato bisogno di qualcuno che creda e voglia veramente fare la sua parte per cambiare le cose.