Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, in coda a un’intervista trasmessa nel programma televisivo “Matrix” su Canale 5, ha avuto modo di ritornare su alcune questioni che avevano avvelenato la vigilia delle elezioni regionali circa un anno e mezzo fa.
De Luca parlando, durante un fuori onda, della presidente della commissione parlamentare antimafia, Rosy Bindi, che lo classificò come impresentabile per via di una sua precedente condanna in primo grado, ha avuto modo di esternare che la stessa avrebbe agito facendo “una cosa infame, da ucciderla!”.
Quelli della Bindi sarebbero stati “Atti di delinquenza politica”, per i quali “non c'entra niente la moralità, era tutto un attacco al governo Renzi”.
De Luca forte anche del fatto che nel merito della vicenda è stato poi assolto in appello, questa volta alza i toni e arriva a formulare espressioni che numerose istituzioni pubbliche hanno avuto modo di definire inaccettabili o, addirittura, camorristiche.
Le reazioni nel mondo politico
La vicenda a cui rimanda De Luca marcò un momento di tensione nel Partito democratico ed egli stesso ebbe modo già a suo tempo di definire “infame ed eversiva” l’Onorevole Bindi arrivando a presentare anche una denuncia, successivamente archiviata.
Quelle trasmesse ieri sera sono, dunque, espressioni molto simili a quelle già proferite in precedenza ma che, ora, hanno obbligato i vertici del Partito – a partire da Matteo Orfini e da Debora Serracchiani - a frenare le sue uscite, chiedendogli di darsi una calmata e di chiedere scusa alla Bindi.
Anche il noto scrittore Roberto Saviano ha avuto modo di esprimersi sulla questione e, su Facebook, ha scritto che quelle di De Luca sono parole volgari e mafiose. E a difesa della Bindi si schierano i politici di tutti le altre formazioni, da Daniela Santanché, che definisce inaccettabili le parole utilizzate dal presidente della Regione Campania, a Elisabetta Gardini, che ritiene che le sue espressioni abbiano superato il limite della decenza.
Il vicepresidente della commissione antimafia, Claudio Fava, arriva a dire che: “De Luca parla come un camorrista”.
La difesa di De Luca e la sua smentita
Come ha avuto modo di sostenere il vicesegretario del Pd, Lorenzo Guerini, nessuna polemica politica, per quanto forte, può giustificare frasi come quelle riportate dai mezzi di stampa.
Ma De Luca cerca di difendersi sostenendo che ha dovuto affrontare un atto di “delinquenza giornalistica”. Quanto riportato dal giornalista non è stato oggetto di alcuna risposta rilasciata nel corso dell’intervista, durante la quale nulla gli è stato chiesto a riguardo dell’Onorevole Bindi.
In sostanza, al termine dell’intervista, il giornalista avrebbe mostrato a De Luca il suo tablet facendogli vedere un’intervista di Vittorio Sgarbi sull'Onorevole Bindi. Commentando Sgarbi, sono venute fuori battute che, per i modi con cui sono state ottenute, De Luca dice di riservarsi di verificare con il proprio ufficio legale la sussistenza degli estremi della querela per violazione della privacy.
Nei confronti dell’Onorevole Bindi, dunque, al di là delle divergenze politiche, il governatore ha confermato il suo rispetto, oltre quella che è stata una “volgare strumentalizzazione”.