Donald Trump, 45° presidente degli Stati Uniti, proprio non va giù al popolo dei democratici americani, che, da quando il tycoon è stato eletto tra martedì e mercoledì scorso, sono scesi a protestare nelle piazze di molte città. Ed alcune di queste proteste sono state anche abbastanze violente, tanto che ci sono stati degli arresti tra chi si è mobilitato contro il successore di Barack Obama, che, alla luce degli ultimi avvenimenti, ha cercato di calmare gli animi dei più agguerriti, mostrandosi più "accomodante" ed amichevole con Trump.

Il Ku Klux Klan scende in piazza per Donald Trump

Purtroppo, però, i tentativi di Obama, instancabile e grande sostenitore della perdente Hillary Clinton, non stanno servendo a molto, perchè il clima negli Stati Uniti rimane più che mai incandescente. A peggiorare ulteriormente la situazione è la notizia di oggi e che riguarda il KKK (acronimo di Ku Klux Klan), l'organizzazione razzista più contestata e criticata d'America ma non solo. Sul sito dell'organizzazione nata nell'Ottocento si può leggere un annuncio, che fa tremare i polsi e che potrebbe rivelarsi un'ulteriore miccia in un clima già infuocato: il Ku Klux Klan, il 3 dicembre in North Carolina, farà "una parata per la vittoria" di Donald Trump.

Donald Trump ed il discusso appoggio del KKK

Ma non è finita qua perchè, sul sito ufficiale del circolo dei "leali cavalieri bianchi" di Pelham, si può leggere anche un altro messaggio da cui si può evincere quanto il Ku Klux Klan abbia appoggiato e sostenuto la campagna elettorale del miliardario americano: "la corsa di Trump ha unito la mia gente".

Un messaggio, che, unito al tweet pubblicato da un ex leader del movimento, David Duke, subito dopo l'elezione di Donald Trump, e che recitava "la nostra gente ha dato un ruolo enorme", sembrerebbe non lasciare dubbi sul contributo dell'organizzazione alla vittoria di Trump. Chissà se lo staff del nuovo presidente americano si dissocerà da questa marcia, come, quando prese le distanze, una settimana prima delle elezioni, dal proclama del KKK che lo identificava come il "paladino della repubblica bianca e cristiana".