Forse non tutti l'hanno notato ma, dalla sera in cui il Consiglio dei Ministri ha approvato il DEF, il Documento di Economia e Finanza, in tutte le conferenze e video-chat a cui ha partecipato il Presidente del Consiglio Matteo Renzi non sono più apparse bandiere dell'Unione Europea. Solo quelle tricolori italiane. L'ultimo esempio durante il filo diretto con i cittadini dal titolo #matteorisponde di mercoledì sera dove, alle spalle del Premier, che si trovava nel suo ufficio di Palazzo Chigi, in Piazza Colonna, erano presenti ben sei bandiere italiane.
Il cambio di strategia
Secondo i più informati, la decisione arriva direttamente da Jim Messina, lo spin doctor assunto da Matteo Renzi alcuni mesi fa (al costo di 400 mila euro) in vista della campagna referendaria: infatti, si tratterebbe di una scenografia molto obamiana. Jim Messina, non a caso, è l'uomo che ha organizzato la campagna elettorale di Barack Obama nel 2012, quando fu eletto per il secondo mandato. Per questo motivo, martedì notte ha seguito molto da vicino gli spogli elettorali twittando in favore della Democratica Hillary Clinton quando la davano in vantaggio in Florida.
Da lì in poi, più nessun cinguettio. La mattina dopo, quando la vittoria del Repubblicano Donald Trump era ormai certa, sempre secondo i più informati, ci sarebbe stata una riunione al quartier generale del Comitato Basta un Sì Nazionale in cui si sarebbe deciso il cambio di tattica.
Poco dopo sul sito del Comitato infatti, compariva un post con i volti del No, e quindi D’Alema, Fini, Meloni, Quagliariello, Ferrero e Rodotà con la frase “Il cambiamento vota Sì, la casta vota No”. Sarà infatti questo lo slogan che dovrà essere usato dai militando d'ora in poi.
Tradotto in comunicazione politica, lo scopo di questa inversione di marcia sarebbe quello di riuscire a identificarsi come l’anti-sistema, come la forza del cambiamento rispetto a un sistema che ha governato in Italia negli ultimi 30 anni.
Le critiche arrivano dall'interno
Le critiche non si sono fatte attendere molto. A guidare il carro di queste, Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana e che ha già annunciato di volersi candidare alle primarie per la segreteria nazionale del Partito Democratico nel 2017. Dalla sua pagina Facebook, il governatore ha tuonato: "Sarebbe bastato qualsiasi studente della generazione Erasmus a spiegare che trattasi di una caz**ata".