Mancano ormai pochi giorni al referendum costituzionale del 4 dicembre e può essere opportuno entrare nel dettaglio di un aspetto controverso, che in occasione di precedenti elezioni ha causato numerose polemiche. Si tratta della pratica, vietata dalla legge, di fotografare con il cellulare o altri strumenti la propria scheda elettorale appena votata all'interno della cabina e poi in alcuni casi, addirittura, di postare tale foto sui social network per ostentare pubblicamente il proprio voto.
Ci sono stati diversi casi in tutta Italia negli ultimi anni di persone che durante elezioni o referendum lo hanno fatto, magari in buona fede ignorando del tutto la legge in materia, rischiando però delle forti sanzioni pecuniarie e perfino delle conseguenze penali.
Questa pratica è infatti vietata, oltre che per garantire la segretezza del voto, anche per evitare il "voto di scambio" con il quale qualcuno potrebbe pagare o promettere favori agli elettori che dimostrassero di aver votato nella maniera da egli richiesta. Postare su un social network come Facebook la foto della propria scheda elettorale votata equivale insomma a mettere in piazza il fatto di aver violato la legge. Ed è quindi un autogol clamoroso per chi lo fa.
La legge vieta di entrare nella cabina elettorale cellulari o apparecchi in grado di fare fotografie
La norma italiana che prevede questo divieto è la legge n.49 del 1° aprile 2008, la quale specifica:
- Il divieto di entrare nella cabina elettorale con telefoni cellulari o apparecchi in grado di fotografare o registrare immagini
- Che il presidente di sezione deve invitare l'elettore di depositare tali telefoni o apparecchi all'esterno della cabina prima dell'ingresso
- Che gli apparecchi devono essere presi in consegna dal presidente di sezione e riconsegnati appena l'elettore esce dalla cabina
Cosa si rischia a fotografare la scheda elettorale appena votata?
Nel caso in cui un elettore contravvenga a queste disposizioni e decida di infrangere quindi la legge fotografando la propria scheda elettorale appena votata può essere punito con un'ammenda da 300 a 1000 euro e perfino con l'arresto da 3 a 6 mesi.
Insomma è proprio il caso di dire che avere dei problemi con la giustizia per una cosa del genere sarebbe veramente una sciocchezza: il "gioco non vale la candela".