Si è concluso ieri a Manama, capitale del piccolo Regno del Bahrain, il 37° summit del Consiglio di Cooperazione del Golfo (GCC). Ospite d’eccezione il Primo ministro britannico Theresa May: viene riaffermato un clima di rinnovata cooperazione tra petromonarchie e Gran Bretagna.

Mantenimento dello status quo regionale

Il trionfo di Donald Trump ha destato tra i principali attori del Golfo un clima di incertezza politica; il primo ministro britannico ha invece ribadito la volontà di mantenere lo status quo mediorientale, rafforzando i legami con i tradizionali alleati.

Il comunicato finale del 37° summit del GCC dichiara un rinnovato clima di cooperazione tra Gran Bretagna e paesi del Golfo.

In ambito regionale, viene sottolineata la necessità di rispondere in maniera adeguata ai conflitti in Iraq, Siria e Yemen. È nel campo della sicurezza che Theresa May lancia pesanti accuse a Teheran, ribadendo il nuovo trend anti-iraniano: “Voglio assicurarvi che ho ben chiara la minaccia che l’Iran pone al Golfo e all’intero Medio Oriente". Dobbiamo "collaborare insieme per respingere le azioni aggressive poste dall’Iran nella regione, che siano in Libano, Iraq, Yemen, Siria o nel Golfo stesso”, ha proseguito poi il Premier britannico. In tale prospettiva ha annunciato che nei prossimi dieci anni saranno investiti 3 miliardi di sterline per la difesa della regione.

Una strategia post-Brexit

Nel 2015 gli scambi commerciali tra Bahrain e petromonarchie ammontavano a circa 37,8 miliardi di dollari. Il summit del Golfo è stata l’occasione per tessere una nuova strategia commerciale post-Brexit: durante il summit è stata annunciata la formazione di un “Joint Working Group” per rimuovere barriere commerciali, nella prospettiva di una maggiore liberalizzazione.

Il premier britannico ha dichiarato di voler continuare l’impegno profuso nel tempo, “per rendere Londra una delle più grandi capitali della finanza islamica a livello mondiale”, facendo poi appello agli investitori delle petromonarchie, perché possano contribuire a “rigenerare le città britanniche”.