La sconfitta al referendum costituzionale ha portato Matteo Renzi alle dimissioni. Al suo posto troviamo ora Paolo Gentiloni nel ruolo di Presidente del Consiglio. L’ex premier, invece, è tornato a dedicarsi al Partito Democratico. La presenza dell’ex ministro degli Affari Esteri a capo del Governo ha fatto storcere il naso a molti esponenti politici, che vorrebbero ricorrere alle elezioni anticipate. A tal proposito, si continua a parlare della legge elettorale, con diversi leader politici che hanno espresso l'esigenza di introdurne al più presto una nuova.
Tra questi c'è anche Matteo Renzi, che in questi giorni ha fatto sapere di voler riproporre il "Mattarellum". Per coloro che non sapessero cos’è e come funziona, riporteremo tutti i dettagli di seguito.
Mattarellum: quando è stato introdotto
La legge elettorale denominata "Mattarellum" è nata nel 1993, e prende il nome del relatore che la propose, ovvero Sergio Mattarella, attuale Presidente della Repubblica. Si tratta di un sistema elettorale misto, utilizzato per la prima volta nel 1994. Rimase in vigore fino al 2005, quando fu sostituito dal "Porcellum" di Roberto Calderoli. Le prime elezioni con il "Mattarellum" permisero a Silvio Berlusconi (Forza Italia), alleato con Umberto Bossi (Lega Nord) e Gianfranco Fini (MSI) di sconfiggere Achille Occhetto, che guidava l’alleanza dei progressisti.
Nel 1996, invece, accadde il contrario, con Romano Prodi (L’Ulivo) vittorioso sul Polo delle Libertà, che si presentò alle elezioni diviso dalla Lega Nord. In ambedue le occasioni, però, non ci fu un Governo stabile e duraturo. L’ultima volta che si andò alle urne con il "Mattarellum" fu nel 2001, con Silvio Berlusconi ancora una volta vincitore, e stavolta in grado di governare fino al termine del proprio mandato.
Mattarellum: come funziona
Il sistema elettorale in questione prevede un determinato numero di collegi uninominali, che corrisponde al numero di seggi riconosciuto con il criterio maggioritario, ed un collegio unico per la parte proporzionale. Questa soluzione viene applicata ad entrambe le Camere. Per i deputati si assegnano 475 posti (75%) con il metodo maggioritario a turno unico, mentre i restanti 155 posti (25%) vengono suddivisi con il metodo proporzionale con liste bloccate, alle forze politiche che hanno superato la soglia di sbarramento.
Inoltre si prevede il cosiddetto scorporo, un meccanismo ha come obiettivo quello di dar maggiore rappresentanza a quelle liste che hanno pochi candidati eletti con il sistema maggioritario. Per i senatori c’è la medesima ripartizione in percentuale, soltanto che per il 25% dei posti assegnati con il metodo proporzionale c’è una distribuzione su base regionale tramite lo scorporo totale.
Negli ultimi giorni, in tanti si sono espressi sull’ipotesi di un "Mattarellum 2.0". Il Pd - compresa la minoranza - sembra favorevole, così come il Movimento 5 Stelle e Sinistra Italiana. Addirittura la Lega Nord si è espressa a favore, con Matteo Salvini che ha dichiarato come l’importante sia andare a votare, a prescindere dalla legge elettorale.
Dello stesso avviso è Fratelli d’Italia, mentre contrari sono Forza Italia e Area Popolare, che preferiscono un sistema elettorale proporzionale. Prima di lasciarvi, vi invitiamo a seguirci per altri aggiornamenti sulla politica italiana.