Il 2016 è stato un anno pessimo per i sondaggi elettorali. I risultati del referendum sulla Brexit e delle presidenziali statunitensi hanno stravolto le previsioni della vigilia ed intaccato la credibilità delle rilevazioni. Pertanto vanno trattati con cautela, anche se per quanto riguarda i prossimi appuntamenti elettorali in Europa dovrebbero in linea di massima esprimere cifre veritiere. In Francia ad esempio l'ascesa dell'ultradestra di Marine Le Pen in vista del primo turno delle presidenziali sembra inarrestabile. In base all'ultimo sondaggio conodotto da Kantar Sofres, la candidata del Front National sarebbe al 25 %, contro il 22 del repubblicano Francois Fillon ed il 21 di Emmanuel Macron, candidato indipendente.
Le rilevazioni, naturalmente, devono ancora tener conto della candidatura ufficiale del socialista Benoit Hamon dopo la vittoria nelle primarie. Ma in base a questi dati ed indipendentemente da Hamon, che deve recuperare il grosso gap socialista accumulato a causa dei 'delusi' dalla presidenza Hollande, Marine Le Pen vincerebbe il primo turno del 23 aprile ed andrebbe al ballottaggio contro Fillon il 7 maggio prossimo.
Angela Merkel al 36 per cento
In Germania, i sondaggi relativi alla cancelleria sembrano indicare un probabile quarto mandato per Angela Merkel. Anche in questo caso bisogna tener conto dell'effetto Martin Schulz: l'ex presidente del parlamento europeo e candidato cancelliere dei socialdemocratici è un nome 'pesante' e le prossime rilevazioni risentiranno della sua 'discesa in campo'.
Ad ogni modo il fortino dei Cristiano Democratici in vista del rinnovo del Bundestag sembra inattaccabile, con un solido 36 %, anche se il calo è evidente rispetto alle elezioni federali del 2013 dove la percentuale fu del 41. I socialdemocratici sono dati in una forbice tra il 21 ed il 24 % mentre Alternativa per la Germania, il movimento di estrema destra di Frauke Petry, si conferma la forza politica con la più alta percentuale di crescita degli ultimi anni. Alle ultime elezioni, infatti, AfD si fermò al 4 % mentre oggi la percentuale dei consensi oscilla tra il 12 ed il 15 %.