“Vedrete le nuove regole, appena approvate ci permetteranno di gestire Raggi qualunque cosa accada, così potremo dividere le nostre strade in qualsiasi momento”. Riportate dal sito Internet LaStampa.it, sono queste le parole pronunciate da Beppe Grillo e comunicate agli altri esponenti di punta del MoVimento 5 Stelle in merito al nuovo "Codice di comportamento del M5S in caso di coinvolgimento in vicende giudiziarie".

Il nuovo “Codice”

Quali sono gli elementi più rilevanti del nuovo “Codice”, che può essere votato dalle 10 di oggi sul sito del blog grillino?

Come precisa Il Post.it citando direttamente quest'ultimo, è previsto innanzitutto che “in qualsiasi fase del procedimento penale, il portavoce può decidere, a tutela dell’immagine del MoVimento 5 Stelle, di auto-sospendersi [...] senza che ciò implichi di per sé alcuna ammissione di colpa o di responsabilità”. Con altre parole, questa è una sorta di "concessione" ad un principio portante del diritto italiano, secondo il quale "si è innocenti fino a prova contraria".

Una regola, quella appena ricordata, decisamente in controtendenza con il "giustizialismo" mantenuto finora, per il quale ogni iscritto al M5S, al momento della ricezione di un avviso di garanzia, era tenuto all'auto-sospensione immediata.

Auto-sospensione che, continua Il Post.it sempre seguendo il blog grillino, è però doverosa in caso di una condanna al primo grado di giudizio: “è considerata grave ed incompatibile con il mantenimento di una carica elettiva quale portavoce del MoVimento 5 Stelle la condanna, anche solo in primo grado, per qualsiasi reato commesso con dolo”.

Un "semplice" avviso di garanzia, pertanto, non è più sufficiente a far dimettere un esponente pentastellato che ricopra una carica pubblica. E le novità nel “Codice” non si fermano qui. Il Post.it prosegue, infatti, riportando le regole inerenti alla creazione di nuovi organismi del MoVimento che hanno il compito di giudicare le azioni e le posizioni giuridiche degli altri esponenti grillini: “il Garante del MoVimento 5 Stelle, il Collegio dei Probiviri o il Comitato d’appello, quando hanno notizia dell’esistenza di un procedimento penale che coinvolge un portavoce del MoVimento 5 Stelle, compiono le loro valutazioni in totale autonomia, [...], nel pieno rispetto del lavoro della magistratura”.

Il Garante, naturalmente, è lo stesso Grillo, che dunque acquisisce una posizione di maggiore forza in seno al M5S.

Gli eventi del passato, i pericoli del futuro

Una domanda però si impone con forza: perché questo nuovo “Codice”? La risposta è semplice: opportunità politica. Negli intenti dei vertici pentastellati, il nuovo "manuale" dovrebbe evitare il ripetersi degli eventi accaduti, tra gli altri, a Quarto, vale a dire il caso delle presunte firme false che avrebbero portato all'elezione indebita di esponenti grillini locali cui era seguita la sospensione dal MoVimento, e a Parma, con le dimissioni del sindaco Federico Pizzarotti, indagato per via dell'alluvione del 2014.

Se non altro, il nuovo “Codice” dovrebbe limitare la pressione mediatica, politica e giudiziaria sul M5S per eventi similari a quelli ricordati che potrebbe fronteggiare in futuro.

Un futuro che, in ultima analisi, potrebbe celare un grave pericolo per i grillini, un avviso di garanzia a Virginia Raggi, il che complicherebbe ulteriormente la situazione a Roma dopo il caso Muraro.