A quanto pare Matteo Salvini ha fretta di andare al voto. Chiama le primarie del Centrodestra e prevede il voto prima dell'estate. Sferza la Corte Costituzionale a fare presto e a decidere sulla base della volontà popolare di andare al voto. Ancora una volta è lui ad intestarsi la linea Politica del Centrodestra.

Prove tecniche di convergenza tra Salvini e il M5s

Mentre sulla stampa c'è chi vocifera di convergenze con il movimento 5 stelle - anche se piovono le smentite di rito - Salvini traccia la linea al resto del Centrodestra imponendo un prendere o lasciare che potrebbe segnare una frattura con il Cav.

Reduce dalla riunione di Coblenza dove si è ritrovato in compagnia dei movimenti populisti e antieuropeisti del continente, probabilmente rinvigorito dagli alleati a Bruxelles, alza l'asticella dei toni portandolo ad un pericoloso punto di rottura.

La reazione di Berlusconi

La risposta del patron di Forza Italia non tarda ad arrivare e il tenore è fortemente significativo dello stato d'animo che regna dalle parti di Arcore dove evidentemente pesano e infastidiscono sempre di più le uscite di Salvini. In particolare l'invito rivolto a berlusconi di trovarsi un altro candidato da far correre alle primarie appare uno sgarbo difficilmente perdonabile. Anche al leader che almeno nei sondaggi solleva le sorti di un altrimenti esanime coalizione.

Tocca quindi a Berlusconi provare a riportare l'asse del Centrodestra su direttrici più europeiste seppur critiche che provino a dare una diversa direzione alle spinte anti euro di Salvini. Ancora una volta l'ex premier prova a marcare l'ennesima differenza con il leader leghista, ponendo forse fine ai tentativi di rincorsa a destra più volte tentati, mai troppo convintamente in realtà, tanto da non mettere mai in discussione l'anima moderata degli azzurri, eccezion fatta per i pasdaran alla Santanché.

Salvini vuole vincere

Matteo Salvini sa che le primarie senza Berlusconi lo incoronerebbero senza alcun dubbio leader della coalizione. Da un lato il vuoto di alternative dentro Forza Italia, dall'altra la figura seppur carismatica di Giorgia Meloni non appaiono in grado di contrastare l'eventuale ascesa di Salvini. Per non dire della marginalità assoluta del progetto dei Conservatori riformisti di Fitto, che nonostante la coerenza e la costanza mostrata in questi mesi, non ha mai scaldato i cuori di ciò che resta dell'elettorato di riferimento.

Lecito allora pensare che questa fretta possa nascondere anche altro ovvero un interesse a non confrontarsi nelle primarie - ammesso che Berlusconi vi parteciperebbe - con l'unico leader che l'elettorato di centrodestra continua a ritenere davvero tale.