Uno degli uomini politici più conosciuti del ventennio berlusconiano è sicuramente lui, Gianfranco Fini. L'alleato di molte sfide elettorali che ha, secondo Berlusconi, tradito la sua fiducia con la mozione di sfiducia al suo governo. L'ex leader di Alleanza Nazionale è ritornato sulle prime pagine dei giornali in queste ore per argomenti molto lontani dalla Politica.

Secondo un articolo de "Il Fatto Quotidiano", l'ex presidente della Camera dei Deputati sarebbe indagato per riciclaggio nell'ambito dell'inchiesta che ha visto la Guardia di Finanza sequestrare una cifra vicina ai 5 milioni di euro alla famiglia Tulliani.

Ciò che avrebbe portato l'iscrizione del leader di Alleanza Nazionale nel registro degli indagati sarebbero state delle perquisizioni avviate nel 2016 a carico di Sergio e Giancarlo Tulliani. La vicenda è il proseguimento del filone che ha portato i pubblici ministeri di Roma ad indagare sull'abitazione di Montecarlo che venne acquistata nell'anno 2008 da una società che in qualche modo sarebbe collegabile alla moglie per una cifra intorno ai 330 mila euro e sarebbe stata rivenduta nel 2015 per una cifra che si dovrebbe aggirare intorno al milione e 400 mila euro. La casa sarebbe stata pagata nel 2008 dal così detto "re delle slot machine" Francesco Corallo che è stato arrestato lo scorso 13 dicembre insieme ad altre quattro persone fra cui vi è l'ex senatore di Alleanza Nazione e Forza Italia, Amedeo Laboccetta.

Proprio la storia della casa di Montecarlo fu una battuta di arresto per la carriera politica di Gianfranco Fini che successivamente alla rottura con Silvio Berlusconi decise di fondare un nuovo partito che chiamò Futuro e Libertà ma ebbe poco successo e poca presa sull'elettorato italiano non riuscendo a sfondare in alcuna elezione di rilievo a livello locale e nazionale.

Attendiamo nuove conferme dato che tutte queste notizie vanno prese con il condizionale data la delicatezza della situazione intorno a tutta questa vicenda che riguarda uno dei protagonisti della Seconda Repubblica.