La Dichiarazione dei capi di Stato europei riuniti a malta e pubblicata alle 12:30 di oggi sottoscrive in pieno l'azione italiana per quanto riguarda la gestione della rotta migratoria nel Mediterraneo centrale che ha trovato il suo culmine nella firma di ieri tra il Premier Paolo Gentiloni e il suo omologo Fayez al Serraj. Le linee d'azione esposte si pongono infatti in diretta continuità con il Memorandum siglato a Roma.
Nel documento del Consiglio Europeo viene annunciato un rinnovato sostegno nella difesa delle coste italiane attraverso un maggiore impegno nell'addestramento, equipaggiamento e supporto della guardia costiera libica.
Dalla dichiarazione viene anche prevista una incremento della collaborazione degli Stati membri con i maggiori paesi africani che fanno da punto di partenza dei flussi migratori. Un focus particolare è stato dedicato al contrasto al traffico di esseri umani e all'innalzamento degli standard socio-economici delle zone interessate dal fenomeno.
Gentiloni fiducioso prima dell'incontro
Gentiloni prima dell'summit di Malta aveva auspicato da parte dell'Unione Europea un "chiaro sostegno politico" nella gestione dei flussi migratori, dimostrandosi comunque fiducioso sul supporto europeo all'azione del governo. Il premier italiano aveva anche avuto modo di rivendicare il successo per la sottoscrizione del Memorandum con il governo libico di al-Serraj, sottolineando come con esso si apra un nuovo capitolo nel contenimento delle rotte del Mediterraneo centrale.
"Questa volta la finestra Politica l'abbiamo aperta noi" aveva dichiarato in quell'occasione.
I numeri
Il Consiglio Europeo ha fissato a più di 181.000 gli arrivi sulle coste del continente per il 2016, che si è segnalato per un nuovo record per quanto riguarda le morti in mare dal 2013 mentre si calcolano in centinaia il numero delle persone che hanno già perso la vita nel 2017.
Fonti del Ministero dell'Interno hanno intanto fissato a 25.000 le richieste di asilo nei mesi di novembre e dicembre. Delle oltre 14.000 domande esaminate nello stesso periodo, il 55% si è conclusa con un diniego.