Dalla Germania arrivano segnali non molto rassicuranti sulla proliferazione dell'estremismo, ma non tanto di quello riconducibile al radicalismo islamico, quanto di un fenomeno più marcatamente 'occidentale': quello della destra estrema.

L'entità dell'incremento

Il 25 gennaio il tedesco Tagesspiegel ha pubblicato un’indagine allarmante sulla destra radicale in Germania che fotografa la situazione del 2016. I soggetti etichettabili come chiaramente facenti parte di gruppi estremisti sono saliti in quell’anno circa a 23.000.

Il giornale suggerisce, inoltre, che bisognerebbe tenere in conto del fatto che ci sono segnali importanti sull’incremento significativo dei simpatizzanti che si muovono in quella zona di penombra tra la radicalizzazione effettiva e la semplice condivisione di idee di destra.

Per fornire un'idea di questo spettro si possono citare l’aumento dei post a sfondo razzista sui social, il movimento dei Patrioti Europei contro l’Islamizzazione dell’Occidente (Pegida) che ha portato fino a 20.000 persone in piazza a Dresda, i tanti che hanno accolto favorevolmente le parole di Bjoern Hoecke del partito euroscettico Alternativa per la Germania (AfD) che ha alluso ad un simbolo dell’olocausto definendolo ‘monumento della vergogna’ e sostenendo che i tedeschi dovrebbero ritrovare una relazione positiva con la loro storia.

Il processo al partito neonazista dell'Npd

La fine del processo intentato contro il partito neonazista dell’Npd, il Partito Nazionaldemocratico Tedesco, potrebbe dare nuova linfa all’organizzazione.

Il Bundesrat aveva infatti richiesto alla Corte Costituzionale tedesca di esaminare il caso dell'Npd e di valutare se ci fossero gli estremi per il suo scioglimento. L'articolo 21 della Costituzione impone infatti la chiusura a tutti quelli partiti che attentano alla stabilità e alla libertà delle istituzioni tedesche.

La corte di Karlsruhe ha però deciso per la non ammissibilità della richiesta perché, pur riconoscendo la gravità delle affermazioni e delle pratiche del movimento chiaramente riconducibili al nazismo, non costituisce un pericolo effettivo per il sovvertimento delle istituzioni democratiche della Germania.

Le carte della sentenza attestano chiaramente la presenza di atteggiamenti propagandistici di stampo razzista e antisemita, oltre al richiamarsi a valori, simboli, canzoni e pratiche proprie del Nazionalsocialismo. La corte ragione sottolineando il fatto che in Germania esiste liberà di opinione e che, quindi, lo scioglimento di un partito per via giudiziaria deve considerarsi la extrema ratio in caso di effettivo e concreto pericolo per la democrazia tedesca.

Il caso 'Reichsbürger'

Un altro evento che ha acceso i riflettori sulla scena di estrema destra tedesca è stata l’uccisione di un poliziotto e il grave ferimento di altri tre a Georgensgmünd, vicino Norimberga, ad opera di un appartenente al gruppo dei ‘Reichsbürger’ a metà ottobre del 2016. Nel gennaio dell’anno successivo la polizia tedesca ha effettuato una serie di controlli in 12 appartamenti in tutta la Germania e ha denunciato 6 persone. La rete ‘Reichsbürger’, che sembra essersi originata a Schwetzingen vicino Heidelberg, aveva raccolto armi e munizioni, riuscendo a mettere a segno attacchi contro polizia, richiedenti asilo e ebrei.