Theresa May, Primo Ministro del Regno Unito, ha firmato l'ultimo documento che serviva per l'uscita definitiva dall'Unione Europea. Il testo di notifica dell'articolo 50, sarebbe stato custodito segretamente già da tempo.

"Freedom!"

È il titolo finito in prima pagina sul Daily Mail, "Freedom!"; libertà quindi per tutto il Regno Unito dall'Unione Europea, visto che Theresa May ha firmato l'ultimo documento necessario per dichiarare la propria totale indipendenza dall'UE. "Independence Day" hanno scritto i giornali satirici che hanno anche sottolineato come la sterlina inglese sia scesa di valore negli ultimi tempi, proprio dal momento in cui è venuta fuori la questione Brexit e la May decise di separarsi da Bruxelles.

In discesa anche rispetto al dollaro e allo yen, tanto che il parlamento scozzese si è mostrato preoccupato ed ha richiesto un referendum per l'indipendenza dalla Gran Bretagna.

"Un errore, il peggiore" scrive Michael Heseltine

L'ex vicepremier ed ex ministro della difesa conservatore ha definito la decisione della May, come la peggiore presa negli ultimi tempi. Heseltine è stato uno dei pochi ad opporsi alla Brexit ed ha affermato che prima o poi la Gran Bretagna ne pagherà le conseguenze che in questo momento sono ben visibili dalla perdita imminente in Borsa subito dopo la firma dell'atto: tra lo 0,5 e lo 0,9 per cento del valore in pochissimi minuti.

Martin Wolf, il commentatore di affari del Financial Times ha dichiarato che nonostante la Brexit, Londra dipenderà sempre dall'UE, anche dopo il divorzio definitivo con la differenza che non potrà più influenzarne le scelte.

Il calo della sterlina ha elevato il numero dell'esportazioni Made in Britain ma ha alzato notevolmente i costi delle materie prime, con un conseguente freno di spesa da parte dei consumatori. Insomma, anche l'economia per ora, sembra essere in declino, molto raro per un paese che ha sempre vantato un'economia fiorente e solida, anzi a dirla tutta, la migliore d'Europa.

Due anni di negoziati per stabilire accordi e date, soprattutto per i permessi che i lavoratori europei potranno ottenere per lavorare ancora nel Regno Unito.