Questo lunedì 6 marzo il presidente della regione Puglia e candidato alle Primarie come segretario nazionale del Pd, Michele Emiliano, è intervenuto nella trasmissione "Tagadà" su La7 dove, intervistato dalla conduttrice Tiziana Panella, ha parlato di diversi temi di attualità politica. Ecco i passaggi principali di quello che ha detto.

'Una sola possibilità di vincere: che vengano a votare tutti quelli che non vogliono un Pd a guida Renzi o Orlando'

Cosa pensa del doppio incarico segretario-Premier? "Dobbiamo separare il ruolo di segretario da quello di Premier.

Chi vuole occuparsi della comunità e quindi deve costruire quel "noi", che vogliamo contrapporre all' "io" di Renzi, non può essere contemporaneamente segretario e Premier. Io mi candido a fare il segretario ma il Premier sarà un'altra persona.E semmai dovessi essere io, qualora il partito lo decidesse, mi dimetterei da segretario".

Poi prosegue: "In questo momento sono solo contro tutti, ma una decina di deputati sono con me, non certo perché io gli garantisco il prosieguo della carriera politica anche perché nessuno di loro fa politica per mestiere. Fare politica disperati perché sennò non si riesce a campare è una tragedia. Uno che fa il deputato dovrebbe essere così bravo che i datori di lavoro se lo contendono, ma se uno non è conteso per un lavoro normale è difficile che possa fare anche il deputato".

Riguardo alle sue probabilità di vincere le Primarie del PD Emiliano ha detto: "Io ho un'unica possibilità per vincere, ossia che i cittadini vengano a votare per cambiare le gerarchie del partito. Questo metodo venne usato per Veltroni, Bersani e Renzi ma adesso pare che non vada più bene, ma io mi sono stancato di quelli che cambiano le regole quando rischiano di perdere la partita.Tutti quelli che voterebbero Pd se io fossi segretario e che non lo voterebbero mai se il segretario fosse Renzi o Orlando possono venire a votare e provocare un terremoto come il 4 dicembre, consegnando il partito a una persona che non ha padrini né correnti: sono un marziano venuto dalla Puglia.

Abbiamo mostrato di avere la capacità di governare città e regioni".

'Temo che Bersani e D'Alema tengano alla vittoria di Renzi in modo da gestire il loro partitino. Se vinco io rientrino nel PD'

Riguardo alla recente scissione nel PD ha detto: "Se vincessi chiederò che tutti coloro che hanno lasciato il PD ci ripensino. Però temo che loro non vogliano rientrare: non è che per caso Bersani e D'Alema tengono alla vittoria di Renzi così loro si gestiscono il loro partitino?

Perché se vinco io, loro dovranno rientrare e dovremo rifare la grande casa dei democratici. Loro nel PD hanno svolto una funzione importante ma ormai è difficile che possano tornare ad avere un ruolo, quindi forse preferiscono un partito più piccolo. La rabbia che Renzi ha causato in loro è stata così forte che la tentazione di uscire dal PD è stata forte anche in me. Per 24 ore ho avuto il dubbio. Mi hanno voluto far passare per ambiguo e furbastro, ma io sono uno che dice le cose come stanno. Avere dubbi non è ambiguità ma semplicemente umanità".

Infine ha concluso: "Renzi ha sempre fretta, anche di andare a votare. Ma in politica non serve fretta, quanto fare le cose giuste. Meglio costruire dal basso programmi condivisi con le persone. Io vorrei che la tessera di partito fosse una specie di tessera da inserire nel computer per decidere ad esempio se cambiare oppure no l'articolo 18 o trivellare il mare oppure no".