Parole schiette e dure quelle rilasciate da Sir Richard Branson in un'intervista a NewsHub Radio, stazione radiofonica in Nuova Zelanda dove era in visita, "Donald Trump mette il mondo in imbarazzo" è il laconico commento dell'imprenditore britannico, già fondatore della Virgin Active e di oltre 400 società ad essa collegate.

Trump provoca imbarazzo, non durerà a lungo

Non si è trattenuto Richard Branson nelle dichiarazioni sull'operato di Donald Trump, al microfono del giornalista radiofonico di News Hub Radio in Nuova Zelanda, Paese in cui si trovava in visita.

Intervista poi rilanciata dalla testata giornalistica inglese Independent, nella quale il magnate ha definito disastroso l'operato del nuovo Presidente eletto degli Stati Uniti.

Mancanza di leadership, verità nascoste sulle future riforme, chiusura delle frontiere, sono i punti toccati da Richard Branson che dichiara di aver provato imbarazzo per il Mondo intero, essere guidati da un Presidente che si comporta in tal modo è negativo per il futuro degli USA. Secondo l'imprenditore Donald Trump non durerà a lungo, sicuramente non sarà rieletto dall'elettorato americano per un secondo mandato.

"Molti imprenditori meglio di lui"

L'intervista in radio accenderà polemiche nei salotti dell'imprenditoria americana.

Branson è un fan di un altro imprenditore non simpatico a Donald Trump, infatti dichiara come il suo caro amico Michael (Bloomberg ndr) e altri professionisti capaci sarebbero stati molto più capaci e decisionali del Presidente eletto.

Il milionario inglese non è nuovo ad attacchi al neo Presidente degli Stati Uniti, già negli ultimi giorni della campagna elettorale aveva avvertito dei potenziali pericoli non solo per gli USA ma per il mondo intero se fosse stato eletto Donald Trump, considerato da Branson vendicativo e dispotico verso chi non asseconda le sue richieste.

L'intervista sembra essere rilasciata non a caso in un periodo non facile per il Tycoon americano, la bocciatura delle riforme proposte hanno creato i primi dissapori nel Partito Repubblicano e nell'elettorato.