Vittoria, quasi a sorpresa, del partito conservatore di centro-destra Gerb guidato dall'ex premier Boiko Borisov che dunque avrà un'altra possibilità per governare il paese. Borisov aveva consegnato le proprie dimissioni dal ruolo di primo ministro dopo che il suo partito era stato nettamente sconfitto dai socialisti alle presidenziali.
I risultati
Con il 33% dei voti, la vittoria è andata al Gerb di Borisov, considerato un partito filo-europeista che però, durante la campagna elettorale, ha promesso di migliorare i rapporti con Russia e Stati Uniti rendendo la Bulgaria uno "stato mediatore".
Un'altra chance per il partito conservatore dopo la sconfitta che la candidata Gerb Tsetska Tsacheva ha subito contro il socialista Rumen Radev che ha ottenuto il 59% dei consensi alle Elezioni presidenziali che si sono svolte lo scorso novembre. A causa di tali risultati, il premier Borisov presentò le proprie dimissioni portando alle elezioni anticipate del 26 marzo.
Questa volta il finale è diverso e il partito socialista Bsp si deve accontentare del secondo posto ottenuto con il 28% dei voti. La simpatia, se così possiamo chiamarla, dei socialisti nei confronti della Russia li aveva portati a condurre una campagna elettorale che prevedeva, tra i sui punti più importanti, la rimozione delle sanzioni inflitte dall'Ue nei confronti della Russia per l'annessione a quest'ultima della Crimea e il via libera alla costruzione di un gasdotto che avrebbe portato l'Europa ad essere ancor più dipendente dal gas russo.
Al terzo posto, infine, si piazza il fronte nazionalista dei Patrioti uniti con il 9% dei voti.
I risultati ottenuti hanno un gran rilievo per l'Europa, anche perché, nel periodo gennaio - giugno 2018, la Bulgaria terrà la presidenza del Consiglio dell'Unione Europea ma anche per la posizione geografica strategica in chiave di rapporti tra Ue e Turchia, ultimamente alquanto turbolenti.
Borisov, a tal proposito, ha dichiarato: "Come Paese abbiamo la rara opportunità di assumere la presidenza del consiglio dell’Unione Europea nel mese di gennaio. Dobbiamo costruire un governo stabile nei mesi a venire, e un’opposizione stabile, così, con un senso di responsabilità. La situazione è molto complicata ma dobbiamo fare del nostro meglio per unire la nazione”.
La questione alleanze
Il passaggio di ruolo di Kristalina Georgieva da commissario europeo bulgaro a Ceo della banca mondiale ha nettamente contribuito alla necessità di formare un governo stabile entro maggio 2017. Per fare ciò, Borisov dovrà cercare il prima possibile un'alleanza con almeno un paio di partiti tra cui però non potrà esserci quello socialista che già si è detto completamente contrario ad una coalizione con il Gerb. Il leader socialista Kornelia Ninova chiude tutte le porte ad una possibilità di alleanza con il partito vincitore affermando: "“Se Gerb ci chiama ad allearci, diremo no. Ci sono principi in politica, abbiamo sempre dichiarato durante la campagna che i nostri programmi sono completamente opposti e come alternativa al Gerb il nostro obiettivo è quello di cambiare lo status quo.