Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha reso nota giovedì la possibilità di un grande conflitto con il Nord Corea a causa dei suoi reiterati test nucleari. Il presidente fa però sapere di voler tentare a tutti i costi la strada della diplomazia.
"C'è la possibilità che potremmo finire con l'avere un grande Conflitto con la Corea del Nord. Decisamente", ha detto Trump alla testata giornalistica inglese Reuters nell'ufficio ovale in un'intervista per i suoi primi cento giorni da presidente.
Una risoluzione diplomatica
Nonostante le buie prospettive, Trump ha continuato dicendo di voler risolvere pacificamente una crisi che è stata affrontata da diversi presidenti degli USA.
A tal fine, il presidente e la sua amministrazione stanno preparando una serie di nuove sanzioni economiche, senza tuttavia mai dimenticare l'opzione bellica. "Ci piacerebbe davvero risolvere le cose in maniera diplomatica, ma è molto difficile".
Sempre giovedì, il segretario di stato Rex Tillerson ha annunciato alla Fox News che la Cina ha nuovamente richiesto alla Corea del Nord di desistere dal condurre nuovi test. La Cina ha fermato le importazioni di carbone dalla Corea del Nord a febbraio -una delle principali esportazioni del paese- e sta anche considerando di limitare le esportazioni di petrolio se Pyongyang continua a assumere un atteggiamento bellicoso.
Tillerson dovrà presiedere ad una riunione dei ministri degli esteri del Consiglio di Sicurezza dell'ONU venerdì.
Lì chiederà che le sanzioni economiche già in vigore vengano pienamente attuate per "aumentare la pressione sul regime".
Un leader razionale?
L'apertura ad un dialogo diplomatico è arrivata in seguito ad un rapporto del capo del Comando Pacifico statunitense, l'ammiraglio Harry Harris, che ha riferito al senato di non aver mai visto uno stallo nelle trattative con il Nord Corea peggiore di quello attuale.
L'amministrazione Trump ha dichiarato mercoledì che il Nord Corea è "una minaccia urgente alla sicurezza nazionale ed ha la massima priorità nella politica estera". Ha fatto inoltre sapere che si sta concentrando sulla pressione economica e diplomatica, parallelamente ad una collaborazione con la Cina nel contenere il suo belligerante vicino.
Alla domanda se il presidente considera razionale il leader nord coreano, Trump ha risposto osservando che Kim Jong-un ha preso le redini del paese ad una giovane età. "Ha 27 anni. Dopo la morte di suo padre, ha preso la guida del paese. Quindi dite quello che volete ma tutto ciò non è facile, soprattutto a quell'età", ha detto. "Non lo sto giustificando né colpevolizzando, sto solo dicendo che è una cosa molto difficile da fare. Sulla questione se sia o no razionale, non ho nessuna opinione a proposito. Spero che lo sia", ha aggiunto.
Trump e la politica estera
Parlando più in generale della politica estera statunitense e dei suoi alleati, il presidente Trump ha fatto sapere di volere che la Corea del Sud paghi per il sistema anti-missilistico THAAD, il cui costo è stimato attorno al miliardo di dollari.
Intende anche rinegoziare o cancellare i trattati di libero commercio con quel paese a causa di un profondo deficit commerciale con Seoul.
Trump ha affermato di voler aggiungere delle tappe in Israele e Arabia Saudita nel suo prossimo viaggio in Europa programmato per il mese prossimo, sottolineando di voler vedere una pace tra israeliani e palestinesi.
Riguardo alla lotta contro il cosiddetto Stato Islamico, Trump ha dichiarato che il gruppo estremista dev'essere sconfitto. "Devo dirlo, ciò deve finire. E deve finire con l'umiliazione" ha risposto il presidente in merito al tipo di sconfitta che deve subire l'ISIS per far terminare la violenza islamica estremista.