Sempre più tese le relazioni tra Nord Corea e Stati Uniti. Dopo il meeting tra il presidente americano Donald Trump e il presidente della Repubblica Popolare Cinese Xi Jinping avvenuto nella proprietà di Trump Mar-a-Lago a Palm Beach, Florida, il presidente americano ha fatto sapere sul social network Twitter di cercare l'appoggio della Cina contro la potenziale minaccia rappresentata dal Nord Corea.
Il meeting tra Trump e Xi Jinping
Il meeting ha permesso, secondo Trump, "incredibili progressi nelle nostre relazioni con la Cina. I miei rappresentanti si sono incontrati faccia a faccia con i loro corrispettivi cinesi.
E penso, davvero, che siano stati fatti dei progressi. Faremo molti altri progressi ulteriori."
Durante il meeting è stato affrontato anche il tema Nord Corea: il segretario di Stato americano Rex Tillerson ha confermato che la Cina concorda con l'amministrazione Trump che lo spostamento della Carl Vinson, portaerei della classe Nimitz a propulsione nucleare, nei pressi della penisola coreana, sia un'azione che doveva essere presa. Tillerson afferma che "il presidente Xi capisce chiaramente, e credo anche che sia d'accordo, che la situazione si è intensificata ed ha raggiunto un certo livello di pericolo."
In vista della minaccia posta dai test missilistici e dalle ambizioni di armi nucleari del Nord Corea, dice Tillerson, i cinesi "non credono che vi siano condizioni opportune per trattare con il governo a Pyongyang."
In seguito allo spostamento della Carl Vinson, originariamente diretta in Australia, e dei bombardamenti americani in Siria, il Nord Corea ha lanciato gravi accuse contro gli Stati Uniti, affermando che che l'attacco all'aeroporto militare in Siria è stato "un intollerabile atto di aggressione", e che "l'attacco in Siria ci ricorda con forza il fatto che è assolutamente pericoloso avere una qualsiasi illusione sull'imperialismo e che solo una forza militare che sia davvero nostra ci può proteggere da aggressioni imperialistiche."
Botta e riposta tra US e Nord Corea
Trump tuttavia ribadisce con forza la linea dura intrapresa contro la Corea del Nord e i suoi tentativi di sviluppare un arsenale nucleare: in un tweet, il presidente dichiara "il Nord Corea è in cerca di guai!
Se la Cina decidesse di aiutarci, sarebbe fantastico. Altrimenti, risolveremo il problema senza di loro! U.S.A."
Il presidente americano auspica quindi una collaborazione del governo cinese, forte proprio del meeting della scorsa settimana, e fa sapere in un altro tweet: "Ho spiegato al presidente cinese che il commercio con gli Stati Uniti sarebbe molto più agevolato per loro se risolvessero il problema Nord Corea!".
In seguito alle minacce dell'inquilino della Casa Bianca, la Corea del Nord promette dure contromisure: un portavoce del ministero degli Esteri afferma: "le spericolate mosse americane hanno toccato una fase seria dei suoi scenari. Se gli USA optano per una azione militare, come un 'attacco preventivo' e la 'rimozione del quartier generale', la Corea del Nord è pronta a reagire a ogni tipo di guerra desiderato degli USA."