Privacy addio. Non solo per gli sfortunati viaggiatori dei paesi arabi, ma anche per quelli provenienti dai paesi europei i prossimi anni potrebbero rivelarsi particolarmente duri per varcare le porte degli States. Tutti i viaggiatori saranno infatti obbligati a rilasciare le proprie password degli account social che abitualmente usano come Facebook o Twitter, e inoltre dovranno condividere i contatti della propria rubrica telefonica e le proprie informazioni finanziarie con le autorità statunitensi. Questa la nuova sfida che si propone il nuovo governo Trump negli USA.
Tali procedure saranno obbligatorie per chi non richiederà il visto, mentre chi farà richiesta del documento sarà comunque sottoposto ad approfonditi interrogatori riguardo l'iter di rilascio dello stesso prima di entrare nel paese. Misure che possono sembrare alquanto severe e dure, in realtà si rivelano solo come il continuo coerente di una politica incentrata sulla chiusura e l'isolazionismo. Non c'è da sorprendersi quindi che un paese come l'America, ancora ferito dal trauma del crollo delle Torri Gemelle, possa intraprendere una tale dura politica. "Se c'è un dubbio sulle intenzioni di una persona che sta venendo negli Stati Uniti, questa persona deve superarli e mostrarci che sta venendo per ragioni legittime" questa l'affermazione del consigliere del segretario per la difesa interna, Gene Hamilton.
E così vengono delineate e chiarificate le intenzioni della nuova politica. Ma l'azione di sicurezza rischia di causare non pochi problemi, oltre evidentemente a osteggiare l'accessibilità ai vari turisti. Il problema è infatti rappresentato anche dalla reazione dei paesi del resto del mondo che vedono queste nuove procedure con diffidenza e astio.
Le polemiche finora non si sono risparmiate, e molto probabilmente tutti i paesi facenti parti del Visa Waiver Program (programma che permetteva l'ingresso in America) se si troveranno costretti per via degli eventi adotteranno le stesse misure restrittive a scapito dell'intera popolazione globale.