I numeri inchiodano Donald Trump nei primi cento giorni di mandato perché il newyorkese risulta essere il presidente meno amato di tutti i tempi (o almeno da quando si fanno questo tipo di sondaggi).

Solo il 42% degli americani infatti ha detto ai microfoni di Washington Post ed ABC di approvare l'operato di Trump, mentre il 53% ha risposto in maniera molto negativa nei confronti del miliardario imprenditore.

Il sondaggio sui 100 giorni nasce ai tempi di Eisenhower (Presidente dal 1953 al 1961) e mai si era registrato un risultato così negativo.

Il dato non fa certo piacere a Trump, anche alla luce del contro-tour organizzato da Obama in Europa, ma si può consolare con un dato importante di chi lo ha votato perché tra i suoi sostenitori, quelli che ammettono di aver scelto lui alle ultime presidenziali, ben il 96% degli elettori dice che lo voterebbe di nuovo e solo il 2% si dice pentito. Quindi quasi tutti quelli che hanno votato Trump lo voterebbero nuovamente.

Il Washington Post, che da subito si è schierato contro Trump, ha evidenziato anche i dati dei predecessori del neo presidente: Barack Obama fece registrare un tasso di approvazione del 69%, il miglior risultato dai tempi di Bush Senior che arrivò al 71%. Bene anche suo figlio George W.

con il 63% e Bill Clinton che però si fermò al 59%.

Andando indietro nel tempo importanti furono i risultati di Ronald Reagan, con il 73% e come il repubblicano anche Johnson e lo stesso Eisenhower che inaugurò questa statistica. Plebiscito per Kennedy che arrivò ad uno strabiliante 78%, record tutt'ora imbattuto.

Per scendere sotto il 50% si deve andare a ricercare un unicum statistico che ha comunque un asterisco che punisce ancora di più Trump: solo Gerald Ford prima di lui scese sotto la maggioranza, assestandosi al 47% ma il dato è comunque da contestualizzare perché subentrò dopo le dimissioni di Nixon a seguito dello scandalo Watergate.

Lo stesso Nixon arrivò al 61%.

Donald Trump non si dice preoccupato da questi sondaggi e dice in un tweet che "Non importa quanto io possa ottenere, ed è stato tanto, i media lo faranno sparire" accusando apertamente il Washington Post ma tutti i suoi predecessori cercavano di tenere alta l'asticella del gradimento dei sondaggi.

Qualcuno ipotizza che Trump stia facendo il giochino di chi non arriva all'uva dice che è acerba, come recita la celebre fiaba di Esopo.

Questi sondaggi comunque possono essere ignorati da Trump, ovviamente, più tosta sarà arrivare alle elezioni di Midterm del 2018 che diranno molto sul futuro del presidente americano e di conseguenza, del futuro del mondo.