Domenica scorsa, 7 maggio, l’Hotel Marriott di Roma è stato teatro non solo delle riconferma ufficiale di Matteo Renzi nel ruolo di segretario del Pd, ma anche della nomina dei 208 membri della nuova Direzione nazionale del partito, il cosiddetto ‘parlamentino’ che sarà chiamato a ratificare le decisioni prese al Nazareno, visto che non avrà la forza politica di opporsi al volere del capo. La neo nominata Direzione, infatti, si presenta composta quasi totalmente, al 70% circa, da renziani della prima, seconda o terza ora. 120 di loro sono stati eletti, mentre gli altri 88 sono ex segretari del partito, sindaci delle città capoluogo e presidenti di Regione.
Solo le briciole sono state lasciate alle correnti di Michele Emiliano e Andrea Orlando, avversari sconfitti nelle primarie. La pattuglia dei fedelissimi è guidata, naturalmente, da Maria Elena Boschi e Luca Lotti, mentre tra gli under 30 (i cosiddetti millennials, voluti fortissimamente da Matteo per dare una rinfrescata di gioventù alla sua squadra) spicca il nome della finora sconosciuta Arianna Furi, ragazza di 19 anni pescata direttamente dalla scuola di formazione del Pd. Ma vediamo quali sono i nomi più importanti.
21 toscani su 208, il 10%
Non solo renziani, ma anche toscani. Sembrano essere queste le caratteristiche giuste per sfondare in quello che i critici chiamano il PdR (Partito di Renzi).
E, infatti, sono ben 21 gli uomini e le donne originari della terra Toscana. I nomi più conosciuti sono quelli di Maria Elena Boschi, Luca Lotti, del sindaco di Firenze Dario Nardella e di Simona Bonafé. Ma nella pattuglia della terra di Dante ci sono anche Dario Parrini, Antonello Giacomelli, Caterina Bini, Laura Cantini, Edoardo Fanucci e Antonello Giacomelli.
I fedelissimi confermati
Tra i membri della ‘vecchia guardia’ sono molti i convertiti sulla via di Rignano ad aver riottenuto una poltrona in Direzione. Si tratta di Francesco Bonifazi, tesoriere del partito, Gennaro Migliore, ex comunista ora divenuto macronian-renziano, i fratelli Gianni e Marcello Pittella, rispettivamente parlamentare europeo e presidente della Regione Basilicata, il ministro dei Beni Culturali e capo corrente ‘di peso’ Dario Franceschini, in coppia con la compagna Michela Di Biase, capogruppo Pd in Campidoglio, l’autonominatasi ‘ladylike’ Alessandra Moretti, Ernesto Carbone detto ‘ciaone’, il sottosegretario alla Salute Davide Faraone e la testimone reticente di Mafia Capitale Micaela Campana.
Nel gruppo dei ‘grandi vecchi’ risultano ancora persino i nomi di Piero Fassino e Walter Veltroni, mentre Gianni Cuperlo è rimasto fuori.
Citazione particolare va fatta per i 20 giovani sotto i 30 anni, quelli della “generazione dei millennials”, come ha detto lo stesso Renzi. La più giovane di questo gruppo di ragazzi, usciti quasi tutti dalla scuola di formazione del partito, è la 19enne Arianna Furi che ha un sogno riposto nel cassetto: “Mi piacerebbe fare il percorso di Maria Elena Boschi”.