Dopo l'intesa raggiunta martedì sera, oggi la Camera dei deputati passerà all'approvazione delle nuove norme relative alla legittima difesa. Dopo due anni di confronti sul tema - scandite dai molti fatti di cronaca- oggi ci sarà il voto definitivo su un provvedimento molto discusso e destinato ad accendere nuovi dibattiti. Dopo il via libera della Camera il disegno di legge dovrà passare dall'approvazione del Senato per poi essere pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Il punto cruciale degli scontri tra Pd e Alfano è stato l'attuale art. 52 del codice penale - riguardante le difesa legittima-, con le due parti che hanno raggiunto il compromesso grazie all'intervento del ministro Finocchiaro.
A mettere tutti d'accordo è stato l'inserimento di un emendamento che considera legittima difesa la reazione ad un'aggressione notturna o all'introduzione in casa propria di una persona che esercita "violenza a persone o cose" o che effettuata "con minaccia o inganno"
L'emendamento è però vincolato da quanto previsto dal primo comma dell'articolo 52, che definisce i criteri affinché la difesa si possa considerare legittima. Infatti, per far sì che la reazione sia tutelata dalla legge devono sussistere le condizioni di "necessità, attualità e proporzione tra offesa e difesa". In sostanza, sarà sempre un giudice a valutare caso per caso se vi fossero o meno situazioni di reale pericolo.
Il gioco dei voti
Una soluzione che mette d'accordo quasi tutti, con parte dell'opposizione che sarebbe pronta a votare le modifiche al testo di legge. Non si unisce ai favorevoli il Movimento 5 Stelle, che oggi voterà contro. La bocciatura dei grillini arriva per bocca di Vittorio Farraresi, che considera la "norma tecnicamente aberrante che dice tutto e niente, forse con profili di incostituzionalità".
A votare contro saranno anche i Berlusconiani, che si dicono insoddisfatti per una legge che non tuteli davvero i cittadini onesti. Dal Pd sono però convinti che il no di Forza Italia sia dovuto più ad una logica di alleanze che ad un'effettiva valutazione del testo. La Lega Nord, infatti, si è vista rifiutare l'inserimento di un suo emendamento nella modifica della legge, abbandonando la discussione e imponendo la sua linea agli alleati di Forza Italia e Fratelli d'Italia. Il Pd e i centristi proseguono comunque spediti, forti di avere i numeri in Parlamento per far passare la proposta di modifica di legge.