Dopo le prime indiscrezioni a proposito della rinuncia da parte di Donald Trump all'accordo sul Clima di Parigi, oggi la conferma. Il tycoon ufficializza la propria intenzione all'abbandono, sostenendo che "L'accordo negoziato da Obama impone target non realistici per gli Stati Uniti nella riduzione delle emissioni, lasciando invece a paesi quali la Cina un lasciapassare per anni". Una decisione che fa discutere, considerando che insieme agli Stati Uniti, solamente la Siria e il Nicaragua non hanno sottoscritto i patti francesi del 2015.

Clima a rischio con l'uscita degli Stati Uniti

Durante il vertice Cop21 di Parigi - ventunesima conferenza degli stati a proposito del clima - gli Stati Uniti avevano condotto la direzione da seguire, sotto l'amministrazione Obama, a proposito del cambiamento climatico. Oggi la stessa nazione va invece completamente contro corrente, rischiando di attirare anche altri paesi alla rinuncia degli accordi. La base della conferenza di Parigi è stata quella di limitare il surriscaldamento climatico ad 1,5 gradi in futuro, attraverso riforme sostanziali, ed obblighi che i paesi firmatari debbono rispettare. Secondo Trump tali obblighi farebbero perdere quasi 3 miliardi di dollari al Pil statunitense nei prossimi 10 anni, a vantaggio invece della Cina, dove il rispetto degli accordi sul clima, non causerebbe gravi perdite all'economia.

"Gli Stati Uniti cominceranno a negoziare un nuovo accordo sul clima" sentenzia Donald Trump durante il discorso tenuto oggi in fronte alla casa bianca, sostenendo anche che le direttive impongono costi eccessivi ai contribuenti americani, al contrario di quelli cinesi, dove gli obblighi da rispettare, non sono così eccessivi come a Washington.

Le motivazioni del Tycoon sono conformi a quella mentalità dell' "America First" che tanto aveva caratterizzato la sua campagna elettorale, e non importa se giganti petroliferi come Exxon Mobil, Bp e anche la Silicon Valley sono completamente opposti alla decisione di abbondo. L'ex Presidente USA Barack Obama, intanto, risponde che: "L'amministrazione Trump si sta unendo a una piccola manciata di nazioni che rifiutano il futuro".

Le reazioni

Insieme alla condanna contro la decisione di Donald Trump comunicata via Twitter dal Presidente belga Charles Michel, anche Anne Hidalgo, sindaco di Parigi, afferma la propria avversità alla decisione. L'Hotel de Ville di Parigi sarà alle 22 di stasera illuminato di verde, per ribadire "la nostra volontà di applicare l'accordo", afferma la sindaca. La Cina ha comunicato che, insieme all'Europa, continuerà l'opera stabilita a Parigi contro il cambiamento climatico, e Jean Claude Junker, Presidente della Commissione Europea, avverte: "Non è un bene che gli USA si ritirino dalla scena mondiale. Ma sia chiaro che il vuoto lasciato dagli Usa verrà riempito". Il Cremlino invece, attraverso il portavoce Dimitri Peskov, afferma che la Russia da molta importanza al vertice sul clima, ma senza la sua nazione chiave (gli Stati Uniti) l'efficacia dell'accordo di Parigi rischia di essere ridotta.