Il popolo britannico torna alle urne in occasione delle elezioni anticipate, per eleggere il Primo Ministro e il governo nelle prime consultazioni elettorali post-Brexit: seggi aperti dalle 7 di giovedì 8 giugno alle 22 inglesi (le 23 in Italia). Gli elettori sono convocati in 650 collegi uninominali, che saranno presidiati da Scotland Yard con misure di sicurezza rafforzate dopo gli ultimi attentati terroristici che hanno colpito la Gran Bretagna.
I sondaggi considerano come favorito alla vittoria il Partito Conservatore guidato dal Primo Ministro uscente Theresa May, che risulta in vantaggio sui Laburisti di Jeremy Corbyn, apparsi comunque in ripresa nelle ultime settimane.
I conservatori, nella Camera dei Comuni uscente, avevano 331 deputati (corrispondenti al 36.9% del panorama nazionale), mentre i laburisti erano solo 232 (con il 30.4% a livello nazionale). Tra le presenze minori, invece, c'erano gli indipendenti scozzesi di Snp con 56 rappresentanti, e i LibDem con soli 8 seggi.
I numeri dei sondaggi inglesi
Conservatori in vantaggio, dunque, alla vigilia delle elezioni che sanciranno il nome del nuovo inquilino di Downing Street, in una Gran Bretagna resa inquieta dal terrorismo che ha interessato Londra e Manchester. Il Primo Ministro uscente, Theresa May, si gioca il tutto per tutto in queste elezioni anticipate, che l'avevano data come sicura trionfatrice al momento della chiamata alle urne del popolo britannico.
A rimescolare le carte nella partita verso il numero 10 di Downing Street, ci ha pensato Jeremy Corbyn, leader laburista radicale, che l'establishment dava per sconfitto senza alcuna speranza di contendersi la poltrona da Premier. Nelle ultime settimane però, diverse rilevazioni dei sondaggi hanno dato i laburisti in rimonta, creando ancora più interesse verso questa giornata elettorale, nella quale la vittoria di Theresa May non appare più così scontata come qualche settimana fa.
Corbyn è riuscito a riportare la gente nelle piazze come non si vedeva da tempo, sfruttando anche alcuni passi falsi della May, soprattutto nelle interviste televisive, e risvegliando dal torpore dell'insoddisfazione migliaia di sfiduciati e disillusi, votati all'astensionismo. Numeri e voti che probabilmente non riusciranno a riportare i laburisti al governo, ma che sicuramente renderanno la partita molto più aperta di come poteva sembrare alla vigilia.
Gli elettori britannici chiamati alle urne sono quasi 47 milioni: dovranno decidere la ripartizione dei 650 seggi della Camera dei Comuni, con 326 deputati da raggiungere per ottenere la maggioranza assoluta e per consegnare le chiavi di Downing Street al nuovo Primo Ministro britannico.