Il primo incontro bilaterale fra Trump e Putin, avvenuto le scorse settimane ai margini del G20 di Amburgo, pare abbia avuto un discreto successo, tanto da portare alle prime "schiarite" fra le due superpotenze sulla guerra siriana.

Difatti, su ordine dello stesso presidente americano, la CIA ha disposto la sospensione del programma di sostegno ai ribelli siriani che combattono contro le truppe lealiste siriane, fedeli al presidente Bashar Assad. Secondo alcune indiscrezioni del Washington Post, il programma avviato dalla CIA 4 anni fa, con lo scopo di fare terra bruciata intorno Assad, ha avuto degli esiti alquanto limitati.

Specialmente dopo che le forze armate della Federazione Russa sono entrate in Siria a sostegno dell'esercito siriano, combattendo su più fronti, sia contro le milizie islamiste filo-qaediste, ISIS, che contro i ribelli più "moderati" del FSA. Questo programma di aiuti voluto da Washington, in poco più di 4 anni, ha fornito supporto logistico, di addestramento e armamento, persino con i missili anticarro TOW (quelli temuti sia dai siriani che dai russi), ai ribelli definiti "moderati".

La decisione di Trump

Il presidente Trump avrebbe preso l'importante decisione di firmare la fine del supporto ai ribelli siriani dopo un faccia a faccia con i vertici della CIA, fra cui il presidente Mike Pompeo.

Nell'ultimo periodo questa operazione, andata avanti per diversi anni, veniva considerata sempre più infruttuosa. Ma secondo il "Washington Post" dietro la scelta di Trump ci sarebbero ben altri tipi di interesse, fra cui quello di poter lavorare con la Russia e i suoi alleati "sciiti" (in particolare l'Iran), ormai divenuti i veri vincitori di un conflitto sanguinoso che ha provocato la morte di decine di migliaia di persone, nell'indifferenza più totale del resto del mondo.

Notevole è stata anche l'influenza sull'incontro del vertice di Amburgo, dopo che Russia e Stati Uniti hanno trovato un accordo sul cessate il fuoco nel sud-ovest della Siria, proprio in quei territori dove operano le formazioni di ribelli sostenute dagli Stati Uniti.

Alla fine sono arrivate pure le conferme ufficiali. L'interruzione del programma di supporto da parte della CIA è stata confermata lo scorso 21 luglio pure dal generale Tony Thomas, il comandante delle forze speciali statunitensi. Secondo le parole di Thomas la decisione di sospendere il programma "Non è stata una concessione alla Russia, ma è stata presa sulla base di valutazioni sulla natura del programma".